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Italia, allarme Variante Delta: ma è quella Brasiliana, forse, che elude vaccini

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Potrebbe presto essere confermata la terza dose del vaccino. Un’ulteriore somministrazione del siero per rinforzare le difese contro il coronavirus e per proteggere contro alcune o tutte le nuove varianti. Perché adesso, a preoccupare, sono proprio loro.

“Non è molto che ha compiuto il salto di specie. Si sta ancora adattando, per questo vediamo che muta e diventa più contagioso – ha spiegato a La Repubblica Alessandro Carabelli, ricercatore italiano originario di Bergamo che dirige uno dei gruppi del consorzio inglese Cog-Uk che monitora le mutazioni del Covid -. L’indice R0, che indica la capacità di diffusione di un virus in assenza di misure di contenimento, era intorno a 2,5 per il ceppo di Wuhan. La variante Alfa, quella che chiamavamo inglese, era salita tra 4 e 5. La Delta oggi è fra 5 e 7. È un fenomeno che ci aspettiamo, l’abbiamo visto anche con Ebola e vari ceppi di influenza. Quando un virus approda in una nuova specie non si trova mai in una condizione ideale. Deve adattarsi, e l’aumento della contagiosità è un aspetto importante della sua evoluzione”.

 

Le prospettive per il prossimo futuro non sono rosee: “Quel che potrebbe accadere è che le mutazioni che conferiscono maggiore contagiosità si sommino a quelle che conferiscono la capacità di sfuggire al sistema immunitario. Delta sembra presentare alta contagiosità e un certo grado di immuno-evasione, ma dobbiamo monitorare anche altre varianti che potrebbero avere caratteristiche simili, se non peggiori. Una variante al momento limitata comincia a comparire in Campania e Umbria”.

Si tratta di un cluster di 216 casi i cui sequenziamenti sono stati depositati nel database pubblico Gisaid: “È un focolaio di variante Gamma, o brasiliana, cui si è aggiunta una nuova mutazione (P681H). Il ceppo Gamma, comparso a fine 2020, ha una certa capacità di eludere anticorpi e vaccini – aggiunge il ricercatore -. La nuova mutazione invece svolge il ruolo di dividere in due la proteina spike che il virus usa per contagiare la cellula. Scissa in due subunità, la spike contagia molto meglio. È quel che accade anche con la variante Alfa o inglese e con la Delta o indiana”.

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