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Scuola, Cts chiede misure per vaccinare tutto il personale e lancia l’ipotesi green pass

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Il rientro a scuola a settembre dovrà essere in presenza ed è necessario vaccinare tutto il personale scolastico, anche con misure legislative ad hoc. È questa la posizione del Comitato tecnico scientifico che, in una bozza, ha risposto ai quesiti posti dal ministero dell’Istruzione nei giorni scorsi, paventando anche l’ipotesi del green pass come condizione per poter lavorare negli istituti

Il Cts spinge quindi per la presenza, il prossimo anno, degli alunni a scuola: è “assolutamente necessaria”, sostiene, non solo per la formazione degli studenti, ma anche come momento indispensabile nel loro percorso di sviluppo psicologico e di strutturazione della personalità

Ma il Comitato va oltre e chiede al governo di individuare delle misure, anche legislative, per garantire che il personale scolastico che ancora non lo abbia fatto si vaccini, in particolare in quelle Regioni nelle quali ci sono livelli bassi di dosi somministrate

Secondo il report settimanale del Commissariato all’emergenza, pubblicato il 16 luglio, sono ancora oltre 221 mila i componenti del personale scolastico in Italia che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino anti-Covid, pari al 15,15% del totale

Il venerdì precedente erano quasi 223mila I docenti e ausiliari non vaccinati, quindi meno di 2mila hanno nel frattempo ricevuto l’inoculazione. I membri del personale scolastico che hanno avuto la prima dose o la dose unica sono quasi l’85%%, mentre il 78,2% è totalmente immunizzato

Anche alla luce di questo scenario, il Cts arriva a chiedere il green pass – qualora sia giuridicamente possibile farlo – per il personale scolastico, in particolare per quello che serve i pasti alle mense

Nelle mense – e questa è una novità rispetto all’anno scorso – non sarà più necessario servire il cibo monodose, ma si potrà usufruire del pasto in modo tradizionale

Mentre le mascherine in classe, dice il Cts, si dovranno portare laddove non sia possibile il distanziamento da seduti, che rimane fortemente raccomandato

Per quanto riguarda i test, il Cts ritiene che non debbano eseguirsi in ambito scolastico né che servano screening antigenici o anticorpali per la frequenza scolastica

Sul possibile obbligo vaccinale al personale scolastico, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha detto di non aver pregiudizi ma ha sottolineato che è l’ultima ratio, “anche perché sono necessarie delle norme ed è un percorso abbastanza lungo”

Il presidente dell’Agenas Enrico Coscioni, invece, si è detto personalmente favorevole all’obbligatorietà del vaccino per alcune categorie, oltre ai medici, come quella del personale della scuola

“Il ministero è da tempo al lavoro per il rientro a settembre in presenza e in sicurezza – ha commentato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – è un obiettivo che il governo ha perseguito sin dal proprio insediamento. L’impegno in questa direzione è testimoniato anche dalle risorse stanziate nei recenti provvedimenti del Governo: 1.680 miliardi in totale per il rientro in sicurezza a settembre”

Intanto il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, della Lega, si chiede “come può il Cts ignorare l’utilizzo dei tamponi salivari, da noi più volte proposto, per monitorare il rischio di contagio nelle scuole? Il dispositivo – sottolinea – è stato ormai validato e potrebbe costituire un prezioso supporto per evitare quarantene di massa o, peggio, la chiusura di interi istituti”

Mentre la sottosegretaria all’Istruzione pentastellata Barbara Floridia si dice pronta “a fare in modo che venga realizzata al più presto un’adeguata campagna informativa, con l’obiettivo di arrivare alla più alta soglia di personale docente vaccinato”

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