Liquori prodotti con alcol e gel anticovid: 20 indagati nell’Agro

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Perquisizioni e sequestri di disinfettanti anticovid e alcol denaturato di origine estera, e di ingenti confezioni di vini e champagne e di olio evo adulterati, sono stati effettuati dalla Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito dell’indagine “Bad Drink” coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, che ha scoperto l’illecito utilizzo, per la produzione di bevande alcoliche come limoncelli e amari, di alcol destinato a fini industriali e di sanificazione, con un concreto rischio per la salute dei consumatori; nel sequestro è finito anche olio di semi di girasole spacciato per olio extravergine. Una ventina gli indagati, quasi tutti residenti nell’agro nocerino-sarnese (nel salernitano), che avevano i depositi di bevande adulterate e contraffatte tra le province di Caserta, Napoli e Salerno.

I sequestri

In totale sono stati sequestrati 2.800 litri di alcol, numerose confezioni di vini e champagne, oltre 9mila bottiglie di liquori e 900 bottiglie di olio extravergine d’oliva oltre a 300mila fascette false delle migliori marche di bevande che venivano apposte sulle bottiglie. A un indagato sono stati sequestrati soldi e titoli.

L’organizzazione

L’organizzazione ha evaso in modo massiccio le tasse, in particolare le accise, visto che l’alcol per disinfettare non è soggetto al pagamento dell’imposta quando viene introdotto in Italia, ma il prodotto veniva poi utilizzato per le bevande alcoliche. Per la procura diretta da Carmine Renzulli, l’associazione criminale avrebbe anche contraffatto sigilli di Stato e generi alimentari di prima necessità.

Le indagini

Fondamentale per l’avvio dell’indagine giudiziaria è stato l’apporto del Dipartimento Anti-Frode del Ministero delle Politiche Agricole, che nel 2019, tramite gli ispettori dell’Unità Investigativa Centrale dell’ICQRF (Ispettorato Centrale Repressione Frodi), iniziò ad indagare su alcune bottiglie di champagne contraffatto sequestrate a Napoli dalla Polizia di Stato. Si ricostruì la catena di comando e scoprì così che dietro quelle bottiglie, c’era un’organizzazione criminale ben organizzata che utilizzava alcol denaturato per produrre ogni tipo di bevanda alcolica; l’assunzione di tali bevande nel tempo può provocare danni alla salute.

Oltre allo champagne e al prosecco adulterato, è stato accertato che l’associazione produceva falso olio d’oliva, falsificando marchi molto noti, usando olio di semi di girasole importato dall’estero. “In alcuni depositi – prosegue uno degli investigatori – abbiamo scoperto anche la clorofilla, usata per dare all’olio la tipica colorazione dell’extravergine d’oliva. “I nostri ispettori hanno assaggiato l’olio capendo subito che non si tratta di evo”. “Questo olio non è pericoloso per la salute, ma rappresenta comunque una frode in commercio importante”.

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