È possibile falsificare un Green Pass?

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Dal 6 agosto il Green pass sarà obbligatorio per sedersi ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti e accedere a eventi sportivi, spettacoli, cinema, teatri, palestre, piscine, fiere e congressi.

L’annuncio della misura da parte del premier Draghi ha avuto un doppio effetto: da un lato, un boom di prenotazioni tra chi ancora non ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti Covid-19, dall’altro, le proteste di chi non intende riceverlo e parla di “dittatura sanitaria” e “violazione delle libertà costituzionali”.

E, a poca distanza dall’approvazione del nuovo decreto Covid, dove è inserita la norma che estende l’obbligatorietà del Green pass, spuntano online, o sulle chat di Telegram, gruppi dove si promette di mettere a disposizione dei presunti certificati verdi disponibili entro 48 o 72 ore dalla richiesta, senza doversi vaccinare o sottoporsi a tampone. Ma è possibile falsificare un Green pass?

Il Green pass funziona tramite Qr code, strumento già diffuso per biglietti aerei, ticket per partecipare a spettacoli e per poter leggere i menù digitali nei ristoranti. Si tratta di una tecnologia che, con una fotocamera e una connessione internet, trasferisce in maniera immediata determinate informazioni che si vogliono condividere, dalla lista dei piatti di un ristorante all’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19. Il Qr code serve per trasferire le informazioni richieste codificandole in un’immagine che può essere decodificata da un apposito software.

In linea di massima, secondo Riccardo Meggiato – consulente in cyber-security, giornalista e scrittore esperto di analisi forensi su dispositivi elettronici, software e telefonia- “il Qr code è un sistema vulnerabile. Non è semplicissimo taroccarlo, ma è possibile. Questo vale sia per quelli dei ristoranti che per quelli dei Green Pass, che non presentano molte garanzie di sicurezza in più rispetto agli altri”.

Su un gruppo Telegram che dichiara di vendere Green pass uguali agli originali, senza dover rispettare le regole sanitarie per ottenerli, è presente un tariffario per diversi casi. Un certificato digitale per una sola persona costa 100 euro, quello cartaceo 120.

Secondo Meggiato, le possibilità sono due: “Può essere una truffa e basta, nel senso che si producono e si vendono dei Green pass falsi. Se invece i certificati fossero originali, sarebbe un problema, perché vorrebbe dire che i creatori del gruppo dispongono di un sistema di decodifica”.

I creatori della chat Telegram, spiega Meggiato a Sky TG24, “dicono di produrre il Green pass sulla base dei documenti che gli vengono forniti. Nel sistema di codifica che precede al rilascio del Green pass, è richiesta anche una firma digitale. Il Qr code, in sostanza, rende in forma grafica le informazioni che noi gli diamo.

Per il Green pass: nome, cognome, data di nascita, se ho fatto il vaccino o meno, quando l’ho ricevuto, quale farmaco è stato somministrato e la firma digitale”. Prosegue Meggiato: “Per generare una firma digitale servono sistemi come lo SPID (COME FUNZIONA) oppure dati simili. Quindi o i creatori del gruppo hanno un sistema per generare le firme digitali oppure è un grande fake. Viene richiesto l’invio di carta d’identità e tessera sanitaria, probabilmente per dare credibilità al progetto e convincere gli interessati che, inviando quei dati, il Green pass funzionerà”.

Un elemento che, secondo Meggiato, indica che il progetto sia del tutto falso è quello dei brevi tempi necessari per ricevere il presunto Green Pass. “Dicono che è disponibile tra le 48 e le 72 ore. Le tempistiche sono compatibili con quelle di una maxi truffa. Se su migliaia di persone interessate, anche solo mille inviano richiesta – ipotizzando che ogni Green pass sia pagato 100 euro – hanno già guadagnato 10mila euro. Abbastanza per sparire nel nulla e chiudere lì la pratica”.

5 Commenti

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  • Capra!!! Nemmeno un minimo di matematica…….1000 persone a 100 euro…….fa 100.000 euro!!!! Capra, non 10.000!!!!

  • dittatura dell’idiozia per idioti! quindi il governo mi compra pure il cellulare? io ho un telefono classico, cosa faccio? è istituito l’obbligo di acquisto di smartphone di Stato?! e se uno lo dimentica, o se si scarica o non c’è rete?? resti magari fuori dall’ospedale a morire perchè non tieni il passtruffa??! eh sì, è una truffa per un motivo almeno: il vaccino non dà immunità al contagio, quindi il vaccinato contagia e quindi uno col pass può contagiare!
    Anzi, è molto piu probabile che quello col pass porti in giro le varianti che non quello senza vaccino!
    Chi ha il vaccino è contagioso, è scritto chiaramente da tutti gli enti sanitari e dai produttori, quindi come si può pensare di dare un pass sulla base di un prodotto che non dà immunità ma addirittura aiuta il contagio di varianti !?!?!
    Ho decine di articoli di giornali nazionali ed esteri in cui centinaia di persone VACCINATE hanno contagiato o si sono contagiate! Per ultima quella della nave Vespucci in Italia: tutti vaccinati doppia dose e nonostante questo 20 positivi a bordo!
    Che poi questi test sono falsi è un’altra storia, ma al momento tant’è…

  • Inoltre, consegnare la scansione della propria carta d’identità e del codice fiscale, apre al furto di identità. Comunque 120 euro per stampare un pdf fatto con Photoshop è chiaramente una truffa ?.

  • 6:19

    Lo puoi stampare idiota, se non sei capace trovati uno che ha finito la scuola media e fattelo stampare.

  • un coglione: 19:09. Cosa devo stampare, coglione che non sei altro? ti stanno prendendo in giro e tu felice continui a sostenere le tue congetture! sei un coglione. Adesso pure Fauci ha ripetuto che i vaccinati hanno la stessa identica carica virale! La senti la fregatura che ti sta entrando da tergo!?!? ti piace vero?! ah ma dimenticavo, tu sei lo psicopatico che crede che tutti quelli contrari siano una sola persona, per darti ragione da solo! così credi di essere intelligente invece sei solo un coglione!
    Vaccinato doppiamente?! bravo! museruola, quarantena, coprifuoco e ZITTO E MUTO! coglione!

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