Superbonus 110%, arriva il modulo Cila: cosa cambia e come compilarlo

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Via libera dalla Conferenza Unificata al modulo Cila – Comunicazione inizio lavori asseverata – che riduce gli adempimenti necessari per accedere agli interventi che ricadono nell’ambito del Superbonus 110%. La novità è stata introdotta con il decreto Recovery, approvato definitivamente dal Parlamento lo scorso 28 luglio. Il documento, disponibile sul sito www.funzionepubblica.gov.it, è utilizzabile  dal 5 agosto

Sulla base delle norme approvate lo scorso mese, anche in caso di interventi strutturalia eccezione di quelli che prevedono la demolizione di un edificio, per procedere sarà sufficiente la Cila e non servirà più la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività)

Ulteriore semplificazione rispetto alla disciplina precedente è la validità in tutta Italia del modulo. Prima dell’approvazione del decreto Recovery, la modulistica era diversa da Regione a Regione

Nella Cila dovranno essere indicati gli estremi del permesso di costruire o del provvedimento che ha legittimato l’immobile, come ad esempio la data di rilascio. Per gli edifici costruiti prima del 1°settembre 1967, momento di entrata in vigore dell’obbligo di licenzia edilizia, è sufficiente una dichiarazione

Non più necessaria l’attestazione di stato legittimo. Sufficiente invece la dichiarazione del progettista di conformità dell’intervento da realizzare

Snelliti anche i requisiti della documentazione progettuale da allegare alla Cila. L’elaborato dei lavori consisterà nella descrizione, in forma sintetica, dell’intervento da realizzare. Eventuali grafici dovranno essere presentati soltanto se indispensabili a una più chiara e compiuta descrizione

Il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta (in foto) parla di una “rivoluzione straordinaria che porta immediatamente la semplificazione ‘a casa’ dei cittadini, delle imprese e di tutti i professionisti coinvolti, dagli ingegneri ai geometri”
Ringrazio innanzitutto le Regioni e l’Anci per il grande lavoro svolto in sinergia con il Dipartimento della Funzione pubblica – aggiunge Brunetta – che rende possibile da subito l’applicazione omogenea delle semplificazioni su tutto il territorio nazionale. Sono grato anche all’Upi, alla Rete delle professioni tecniche, all’Ance e alle altre amministrazioni interessate – Agenzia delle Entrate, Ministero della Transizione ecologica e Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili – per la collaborazione preziosa nella predisposizione del modulo”

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