Se la quarantena non è più a carico dell’Inps, chi paga? E quanto costa?

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Se si entra in contatto con una persona positiva al coronavirus scatta la quarantena obbligatoria: 7 giorni per chi è vaccinato, 10 per chi non lo è. Nelle scorse settimane l’Inps ha fatto sapere che per i lavoratori questa assenza, però, non è più a carico dell’Istituto. E allora chi paga?

In una circolare del 6 agosto, l’Inps ha fatto sapere che la quarantena per contatto Covid non è più considerata malattia e quindi l’assenza non è più a suo carico: l’Istituto, in particolare, ha chiarito che l’indennità di malattia per quarantena Covid non può essere erogata per gli eventi avvenuti relativi al 2021, ma solo per tutto il 2020 nel limite delle risorse stanziate

sindacati confederali hanno chiesto un’immediata risposta al governo. In una lettera firmata da Cgil, Cisl, Uil (Rossana Dettori, Angelo Colombiani, Ivana Veronese) – che ha come oggetto “Tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti del settore privato in quarantena” – e inviata ai ministri Andrea Orlando e Daniele Franco, i sindacati si sono detti fortemente preoccupati e hanno chiesto “un intervento normativo urgente che consenta all’Istituto di assicurare alle lavoratrici e ai lavoratori le tutele

“La mancata equiparazione dei periodi trascorsi in quarantena o sorveglianza fiduciaria a malattia pone seri interrogativi sia su come potranno essere riconosciuti tali periodi di assenza da lavoro per le lavoratrici e i lavoratori che improvvisamente si trovano privi delle tutele che erano previste dalla norma, sia su come sarà assicurata la copertura retributiva e contributiva”, hanno scritto i sindacati

Se non è a carico dell’Inps, chi paga le assenze per quarantena? “Dal momento che la quarantena dei dipendenti non è più considerata malattia dall’Inps, a causa dell’ennesimo pasticcio normativo sarà di fatto scaricata sui datori di lavoro“, ha detto Unimpresa. “Ancora una volta – ha aggiunto il consigliere nazionale Giovanni Assi – nel gioco dello scaricabarile tra Inps e ministero del Lavoro, chi ci rimetterà saranno le imprese e i lavoratori”

Le aziende dovranno coprire “il mancato riconoscimento, da parte dell’Inps, delle prestazioni pagate durante le assenze per malattia e, fino allo scorso 6 agosto, riconosciute anche a chi, per legge, viene obbligato a restare nel proprio domicilio, quindi senza poter lavorare, nel caso di contatto stretto con persona contagiata dal Covid”, ha denunciato l’associazione che rappresenta le micro, piccole e medie imprese

Unimpresa parla di un vero e proprio salasso, soprattutto in vista della ripresa post ferie e delle riaperture. Per le imprese, sottolinea, “si tratterebbe in ogni caso di fare i conti con un danno, che potrebbe essere doppio: gestire l’assenza di personale, che in caso di contagi aziendali potrebbe addirittura dimezzarsi, quindi con conseguenze sull’operatività aziendale, e, contemporaneamente, subire un peso per l’eventuale compensazione dei buchi nelle retribuzioni dei dipendenti

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