Dal Green pass al Def, fino alle riforme: l’agenda di settembre di Draghi

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Quella di settembre è un’agenda piuttosto ricca e impegnativa per il premier Mario Draghi, chiamato a dover affrontare diverse questioni spinose e a valutare situazioni decisamente importanti, come la ripresa di tutte le attività e il ritorno a scuola (con l’obiettivo di scongiurare il ritorno alla dad)

In agenda anche l’analisi dei dati contenuti nella nota di aggiornamento al Def (Documenti di finanza pubblica) che fornisce i primi indizi della manovra d’autunno. La nota di aggiornamento al Def (NaDef) è presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno e viene prodotta per poter aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica del Def in relazione alla maggiore disponibilità di dati e informazioni sull’andamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica

Nel mese in corso entrerà nel vivo la campagna elettorale (la prima dell’era Draghi). Le Amministrative si svolgeranno nei giorni di domenica 3 ottobre e di lunedì 4 ottobre 2021, con eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci nei giorni di domenica 17 ottobre e di lunedì 18 ottobre 2021

E poi c’è il nodo Green pass, diventato già obbligatorio per alcune categorie (ambito sanitario, scolastico e dei trasporti) e la cui estensione potrebbe venire formalizzare anche nella Pubblica amministrazione già nei prossimi giorni. Il ministro della Pa Renato Brunetta preme per il ritorno dei dipendenti pubblici in presenza, rendendo lo smart working una soluzione d’emergenza e non una regola lavorativa

Il ritorno in presenza nella Pubblica amministrazione potrebbe portare con sé l’estensione dell’obbligo del certificato verde anche  ai dipendenti pubblici. Se dovesse passare il green pass nella Pubblica amministrazione si potrebbe a questo punto aprire la strada verso l’introduzione dello strumento anche nelle aziende private

Come verrà introdotta l’estensione del Green Pass? Dalle notizie che arrivano dagli ambienti governativi l’ipotesi più accreditata  sarebbe quella di un emendamento del governo al decreto Green Pass una volta approdato in Aula. Sull’obbligo vaccinale, “titolo” della conferenza di Draghi di giovedì, in realtà i tempi si prospettano lunghi. E non è nemmeno detto che la proposta passi

Il nodo Green pass passa anche attraverso i dati sui contagi e, soprattutto, sulle vaccinazioni effettuate: ancora vanno convinte le centinaia di migliaia di italiani restii al vaccino, ma il governo è ragionevolmente ottimista sul raggiungimento della fatidica soglia dell’80% di copertura vaccinale entro fine mese

Per introdurre l’obbligo a vaccinarsi per legge, strada che sembrerebbe essere percorribile, bisogna però attendere che l’Ema (L’Agenzia europea per i medicinali) definisca il vaccino un farmaco non più emergenziale

Ma perché questa ipotesi si concretizzi si attenderà sicuramente il post elezioni amministrative del 3 ottobre, perché rischierebbe di provocare un vero terremoto nella maggioranza. La Lega e una parte del M5S è infatti contraria all’obbligo di immunizzazione per tuttiMatteo Salvini è stato chiaro: “La Lega resta culturalmente sostenitrice della volontarietà” dei vaccini

Intanto continua la battaglia tra partiti, con il leader della Lega che, nonostante la difesa di Draghi, continua a mordere il freno sulla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: “O cambia rotta o sarà un problema”. Immediata la replica provocatoria del segretario Pd Enrico Letta: “Voglio vedere che fa la Lega sulla mozione di sfiducia di Giorgia Meloni”

In questo momento il premier Draghi è però più concentrato su altro che sulle beghe tra avversari politici: in agenda ci sono infatti le riforme, da quella della concorrenza a quella del fisco. Entrambe sono previste in Consiglio dei ministri la terza settimana di settembre

Sul fisco nei prossimi giorni, dal ministero Economia e finanza, arriverà una nuova proposta. Nel frattempo, a ridosso del Consiglio dei ministri, Mario Draghi potrebbe convocare una cabina di regia con i partiti. La riforma del fisco non sarà “rivoluzionaria”: l’argomento, politicamente molto sensibile, vede Lega e Pd agli antipodi

Sulla concorrenza il nodo resta quello delle società di servizio locali rispetto alle quali non è facile modificare la situazione attuale. Poi sarà la volta delle politiche attive del lavoro, con un probabile scontro sul reddito di cittadinanza. Salvini ha già annunciato un emendamento alla manovra per il taglio dei fondi alla misura simbolo del M5S

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