Rincari nei prossimi mesi, lo prevede l’Istat (di Tony Ardito)

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Dopo la ripresa dell’inflazione, proseguita ad agosto sulla spinta dei costi dell’energia, nei prossimi mesi si prevedono nuovi rincari. A certificarlo è l’Istituto Nazionale di Statistica, il quale rileva peraltro che è salita la percentuale dei consumatori che si attendono un forte aumento dei prezzi, mentre tra le imprese si manifestano attese di rincari nel settore delle costruzioni e per i beni del comparto manifatturiero destinati al consumo.

Il rischio è che l’impatto sulle famiglie e sulle imprese si faccia sentire ancora più forte, a partire proprio dai costi dell’energia e in generale delle principali materie prime, riflettendosi a cascata sui prezzi delle vendite e delle bollette per i consumatori, della produzione e dell’import per l’industria.

“Confindustria sta monitorando con preoccupazione l’escalation congiunturale dei prezzi delle principali commodity. Tra questi il prezzo dell’energia elettrica”. Carlo Bonomi non nasconde le perplessità degli imprenditori e torna a chiedere un intervento per mitigare il problema che sul fronte delle materie prime, come rimarcato negli scorsi giorni, non è solo dell’industria italiana, ma europea.

Il presidente di Confindustria ha altresì stigmatizzato che il prezzo dell’energia elettrica è aumentato di oltre l’80% rispetto a gennaio di quest’anno, quello del gas naturale, da cui dipende il prezzo dell’energia elettrica, di oltre il 100%.

In base alla stima preliminare diffusa dall’Istat a fine mese, ad agosto l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) ha registrato un incremento annuo del 2,1% (2 decimi di punto al di sopra del mese precedente). A correre di più sono stati i beni energetici, con un rincaro che sfiora il 20% e una crescita decisamente sostenuta per le tariffe di luce e gas (di oltre il 34%), aumentate a luglio.

Il primo ottobre scatteranno le tariffe aggiornate per l’ultimo trimestre dell’anno. In attesa di un eventuale nuovo intervento di riduzione da parte del governo, i consumatori già temono “la stangata d’autunno” che, secondo il Codacons potrebbe pesare fino a 1.500 euro in più a nucleo, ed il rischio di maxi-aumenti per le bollette.

Dalla Nota dell’Istat si evidenziano, tuttavia, pure talune stime incoraggianti. Infatti, per quel che riguarda il mercato del lavoro, le prospettive per la domanda da parte delle imprese “mantengono un orientamento positivo: i giudizi delle imprese presentano saldi positivi per tutti i settori economici anche se in riduzione, rispetto a luglio, nelle costruzioni e nei servizi”.

di Tony Ardito

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