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Assalto alla Cgil, oggi sedi aperte e presidio a Roma

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Tutte le sedi aperte e un presidio davanti alla Cgil nazionale. È così che il sindacato ha deciso di rispondere a neofascisti e no-vax, il giorno dopo l’assalto alla sede di Roma a margine di una manifestazione contro il green pass. Inoltre, Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato una manifestazione il 16 ottobre nella Capitale. Maurizio Landini, riferendosi all’assalto, ha parlato di “atto di squadrismo fascista”.

Solidarietà è arrivata da più parti, a cominciare da Sergio Mattarella e Mario Draghi. Enrico Letta ha chiesto di sciogliere Forza Nuova, che avrebbe guidato le violenze. Matteo Salvini ha parlato di criminali isolati.

“Noi ai fascisti rispondiamo così: tutte le nostre sedi saranno aperte e davanti alla Cgil nazionale si terrà un presidio democratico”, ha scritto ieri sera la Cgil Nazionale su Twitter. Il sindacato ha dato appuntamento “a partire dalla 10″. Poi è arrivata anche la nota dei segretari generali delle tre Confederazioni sindacali, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri: “Cgil, Cisl e Uil organizzeranno sabato 16 ottobre a Roma una grande manifestazione nazionale e antifascista per il lavoro e la democrazia.

L’assalto squadrista alla sede nazionale della Cgil è un attacco a tutto il sindacato confederale italiano, al mondo del lavoro e alla nostra democrazia. Chiediamo che le organizzazioni neofasciste e neonaziste siano messe nelle condizioni di non nuocere sciogliendole per legge”.

L’assalto alla Cgil è avvenuto ieri, sabato 9 ottobre. La sede del più antico sindacato del Paese è stata presa di mira da un gruppo di manifestanti che si è staccato del corteo non autorizzato contro il green pass e ha puntato diretto verso l’edificio di Corso Italia, guidato dal leader di Forza Nuova Roberto Fiore e da Giuliano Castellino.

I manifestanti, usando i bastoni delle bandiere, si sono assembrati davanti all’ingresso a vetri e sono riusciti a sfondare le porte della sede e ad entrare, facendo anche dei danni all’interno. Il sindacato, secondo i no pass, è colpevole di non difendere i lavoratori che saranno obbligato dal 15 ottobre a presentare il green pass in tutti i posti di lavoro pubblici o privati.

Alla Cgil è arrivata la solidarietà di tutta la politica. A Landini hanno telefonano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Mario Draghi. “I sindacati sono un presidio fondamentale di democrazia e dei diritti dei lavoratori.

Qualsiasi intimidazione nei loro confronti è inaccettabile e da respingere con assoluta fermezza”, ha detto il premier in una nota di Palazzo Chigi. Solidarietà e condanna della violenza accomunano tutti i commenti della politica, dai ministri ai leader di partito.

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