Risalgono a 42.776, 4.000 più di ieri su un totale di circa 900.000 tamponi quotidiani, i nuovi casi d’infezione da Covid registrati nelle ultime 24 ore nel Regno Unito: si tratta del picco più alto dal 4 ottobre, anche se i morti – pur appesantiti il martedì e il mercoledì dal consueto recupero statistico di parte dei dati riferiti al weekend – tornano a scendere fino a 136, una cinquantina meno del giorno precedente. Stabile inoltre il totale attuale dei ricoverati in tutti i reparti ospedalieri dell’isola, assestato a 7.000 circa, a conferma dell’effetto scudo almeno parziale dei vaccini in un Paese nel quale i vaccinati con doppia dose sono attorno all’80% dell’intera popolazione dai 12 anni in su. L’andamento dei contagi resta in ogni modo per ora al di sotto delle medie di luglio, malgrado le riaperture generalizzate e la fine sostanziale di ogni restrizione significativa introdotte ormai da quasi tre mesi dal governo di Boris Johnson: una scelta che ha mantenuto l’indice di contagio nel Regno a livelli mediamente più elevati di altri Paesi europei, ma ben al di sotto degli scenari ipotetici peggiori di 100-200.000 casi giornalieri e senza l’esplosione di ricoveri temuti allora dalle voci più critiche.
Covid: nuovo picco di casi a quota 42.000 in Gb
Risalgono a 42.776, 4.000 più di ieri su un totale di circa 900.000 tamponi quotidiani, i nuovi casi d’infezione da Covid registrati nelle ultime 24 ore nel Regno Unito: si tratta del picco più alto dal 4 ottobre, anche se i morti – pur appesantiti il martedì e il mercoledì dal consueto recupero statistico di parte dei dati riferiti al weekend – tornano a scendere fino a 136, una cinquantina meno del giorno precedente. Stabile inoltre il totale attuale dei ricoverati in tutti i reparti ospedalieri dell’isola, assestato a 7.000 circa, a conferma dell’effetto scudo almeno parziale dei vaccini in un Paese nel quale i vaccinati con doppia dose sono attorno all’80% dell’intera popolazione dai 12 anni in su. L’andamento dei contagi resta in ogni modo per ora al di sotto delle medie di luglio, malgrado le riaperture generalizzate e la fine sostanziale di ogni restrizione significativa introdotte ormai da quasi tre mesi dal governo di Boris Johnson: una scelta che ha mantenuto l’indice di contagio nel Regno a livelli mediamente più elevati di altri Paesi europei, ma ben al di sotto degli scenari ipotetici peggiori di 100-200.000 casi giornalieri e senza l’esplosione di ricoveri temuti allora dalle voci più critiche.
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