Dal 3-5-2 al 4-3-3: ecco come potrebbe giocare la Salernitana di Colantuono

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Stefano Colantuono ha già allenato i granata tra il 2017 e il 2018. Quella sulla panchina dell’Arechi, tra l’altro, è stata proprio l’ultima avventura da allenatore per il romano che è reduce da una non esaltante esperienza come direttore tecnico della Sambenedettese.    Colantuono fece giocare la Salernitana inizialmente con il 3-5-2 per poi passare al 4-3-1-2 ed al 3-4-1-2. Moduli, questi ultimi che prevedono un ruolo del fantasista dietro le punte.

Non è escluso che Colantuono possa utilizzare Kastanos dietro le punte e dare spazio a Ribéry in aventi in coppia con Djuric, Simy e Bonazzoli. Tra i moduli preferiti da Colantuono anche il 4-3-3. Secondo quanto scrive Alfredo Pedullà, però, i campani valutano anche l’opzione Beppe Iachini.

LA CARRIERA DI COLANTUONO

Nel marzo 2002 inizia la carriera di allenatore alla Sambenedettese del presidente Luciano Gaucci, a nove giornate dal termine del campionato e con la squadra nei bassifondi della classifica. Con 9 vittorie consecutive agguanta il 5º posto, l’ultimo valido per i play-off promozione in Serie C1.

La Sambenedettese passa in semifinale contro il Rimini (2-2 all’andata, 1-0 al ritorno) e incontra in finale il Brescello. L’andata della finale disputata a San Benedetto del Tronto vede la squadra di casa imporsi 3-1, sette giorni dopo avviene la promozione sul campo neutro di Parma. Non avendo ancora il patentino di allenatore, è affiancato da Gabriele Matricciani alla guida della squadra per la stagione seguente. La squadra conquista il 5º posto, utile per i play-off.

La stagione successiva, sempre in coppia con Matricciani passa al Catania in Serie B (squadra gestita da Gaucci) dove ritrova il direttore sportivo Guido Angelozzi. La squadra finisce la stagione al 9º posto con 18 vittorie (record degli etnei in una singola stagione di Serie B), 13 pareggi e 15 sconfitte.

L’anno successivo rimane nelle squadre di Gaucci, passando al Perugia appena retrocesso in Serie B. La squadra vince 21 partite su 42 ed ottiene così il quarto posto in classifica, con successiva qualificazione per la finale play-off, persa poi col Torino.

Atalanta

Anche a causa del fallimento della squadra umbra, il tecnico passa all’Atalanta in Serie B. Il girone d’andata è positivo: i nerazzurri conquistano infatti 8 punti in trasferta, ma in compenso in casa vincono tutte le gare disputate, terminando quindi il girone d’andata al terzo posto in classifica con 38 punti in 21 partite, dietro a Mantova (42 punti) e Catania (39 punti). Nel girone di ritorno, grazie anche all’arrivo a gennaio di Riccardo Zampagna ed alla vittoria nello scontro diretto contro il Mantova, i bergamaschi ottengono un rendimento ancora migliore, conquistando 43 punti in 21 partite. La promozione arriva il 6 maggio 2006 sul campo del Catanzaro; finisce la stagione con 81 punti avuti in 24 vittorie, 9 pareggi e 9 sconfitte.

L’anno successivo guida l’Atalanta in Serie A, concludendo all’ottavo posto con 50 punti[6]

Palermo e Torino

A fine stagione lascia l’Atalanta, nonostante un contratto appena rinnovato per altri due anni, ed accetta la proposta di Maurizio Zamparini di allenare il Palermo. All’esordio in campionato, perde 0-2 in casa con la Roma ma la squadra naviga in zone alte della classifica, da sottolineare un successo per 2-1 in casa contro il Milan campione d’Europa in carica. Nelle seguenti otto partite, la squadra fa otto punti ma Il 26 novembre 2007, in seguito alla sconfitta per 5-0 patita il giorno prima a Torino con la Juventus, è esonerato dall’incarico di allenatore e al suo posto viene richiamato Francesco Guidolin.

Circa quattro mesi dopo, il 24 marzo 2008, è richiamato alla guida del Palermo dopo l’esonero di Guidolin. La sua seconda gestione, in cui schiera la squadra col 4-2-3-1, inizia con la sconfitta a Napoli per 1-0; poi la vittoria sulla Juventus 3-2 e il derby siciliano per 1-0 sul Catania. Il Palermo chiude all’undicesimo posto con 47 punti (29 i punti avuti nella sua gestione circa il 60 %).

Per la stagione 2008-2009 è confermato alla guida del Palermo, ma dopo la sconfitta in casa che costa l’eliminazione alla prima gara ufficiale di Coppa Italia per mano del Ravenna e la sconfitta 3-1 in campionato con l’Udinese alla prima giornata, il 4 settembre è esonerato per la seconda volta da quando è alla guida del Palermo. Al suo posto è chiamato Davide Ballardini.

Il 15 giugno 2009 ottiene la guida del Torino appena retrocesso in Serie B, firmando contratto di durata annuale con opzione per altro anno in caso di promozione.

Il 29 novembre 2009, dopo la sconfitta interna col Crotone (1-2), è sollevato dall’incarico e sostituito con Mario Beretta. Il 10 gennaio 2010 il presidente Cairo lo richiama dopo cinque giornate dal suo esonero. Dopo una rimonta, in cui la squadra granata ottiene 12 vittorie in 21 gare, il 13 giugno fallisce la promozione perdendo nella finale dei play-off col Brescia. Dopo questa sconfitta Colantuono dichiara che l’anno successivo sarà allenatore dell’Atalanta.

Ritorno all’Atalanta

2010-2012: secondo campionato vinto e la salvezza da -6[modifica | modifica wikitesto]
Il 15 giugno 2010 torna a essere il tecnico dell’Atalanta. L’esordio stagionale è in Coppa Italia, la squadra batte il Foligno 3-1 al Secondo Turno.

Esordisce con vittoria in campionato, col L.R. Vicenza. Il 23 ottobre, giorno del suo compleanno, raggiunge le 100 partite ufficiali con la squadra nerazzurra, nella sconfitta rimediata sul campo del Piacenza (3-2).

Dopo la sconfitta alla 17ª giornata col Livorno, la quinta in diciassette gare, il presidente gli rinnova la fiducia a tempo. A fine girone d’andata in seguito alla vittoria casalinga con il Grosseto i bergamaschi ottengono il primo posto in classifica, rimanendo da questo momento in poi sempre nelle prime due posizioni in classifica, ovvero quelle valevoli per la promozione diretta. Il 7 maggio 2011 ottiene la matematica promozione in Serie A con tre giornate d’anticipo.

Il 29 maggio in seguito alla partita pareggiata per 1-1 sul campo del Grosseto vince per la seconda volta il campionato di Serie B con l’Atalanta, diventando l’unico allenatore nella storia del club ad essere riuscito in questa impresa.

L’inchiesta sul calcioscommesse condanna l’Atalanta a partire con 6 punti di penalizzazione nel campionato di Serie A 2011-2012. La stagione parte con sconfitta in casa col Gubbio col risultato di 3-4 al terzo turno di Coppa Italia. Dopo tre giornate di campionato l’Atalanta azzera i 6 punti di penalizzazione. Il 12 febbraio 2012 firma il rinnovo di contratto che lo legherà con la società bergamasca fino al 2014.

L’Atalanta termina il campionato al 12º posto con 46 punti, che sarebbero 52 (che all’epoca avrebbero costituito il record di punti in Serie A per i bergamaschi) senza penalizzazione. Nel corso della stagione, l’Atalanta ha subito 4 sconfitte in casa, da parte di Juventus, Milan, Lazio (2-0 in tutti i casi), Siena (2-1), ed ha vinto 9 partite su 15 in casa, conquistando 33 dei suoi 52 punti sul terreno di casa; ha inoltre vinto per 3-1 al San Paolo col Napoli (non accadeva dal settembre 1997).

2012-2015: record di punti e di vittorie

Alla prima uscita stagionale, terzo turno di Coppa Italia, 18 agosto 2012, i nerazzurri superano 2-0 il Padova. L’11 gennaio 2013 prolunga il contratto con la società bergamasca fino al 30 giugno 2016. L’Atalanta raggiunge il 15º posto con 40 punti e la salvezza (la squadra subì penalizzazione di 2 punti in classifica); in Coppa Italia raggiunge gli ottavi di finale perdendo con la Roma 3-0 allo Stadio Olimpico.

Con la vittoria 2-1 del 2 marzo 2014 col Chievo ha ottenuto il centesimo risultato utile della sua carriera in Serie A su 163 partite. Con 6 vittorie di fila e 46 punti conquistati in 31 partite, salva l’Atalanta con 7 gare d’anticipo rispetto alla fine del campionato, entrando così nella storia del club (ci era riuscito Gigi Delneri nel 2008-2009 con 5 giornate d’anticipo).

La squadra bergamasca chiude la stagione con 50 punti, all’undicesimo posto in classifica, eguagliando quello che all’epoca era il suo record di punti in massima serie. Il 23 maggio 2014 firma il prolungamento del contratto fino al 2017.

Per il quinto anno consecutivo, il quarto in Serie A, allena la squadra bergamasca, di cui nel corso della stagione diventa l’allenatore con più panchine collezionate, superando Emiliano Mondonico. Chiude il girone d’andata a 20 punti, salvo poi venire esonerato il 4 marzo 2015 in seguito alla sconfitta interna contro la Sampdoria, con la squadra che occupava il quartultimo posto in classifica con 3 punti di vantaggio sul Cagliari terzultimo. Al suo posto la società orobica designa come nuovo tecnico Edoardo Reja, che concluderà il campionato al quartultimo posto in classifica.

Complessivamente con l’Atalanta ha collezionato 281 panchine (115 vittorie, 71 pareggi e 95 sconfitte), 261 delle quali (102 vittorie, 71 pareggi ed 88 sconfitte) in partite di campionato.

Udinese

Il 4 giugno 2015, tre mesi dopo il suo esonero dall’Atalanta, rescinde il contratto che lo legava alla società orobica ottendendo una buonuscita e diventa il nuovo allenatore dell’Udinese, con cui firma un contratto biennale.

Esordisce in campionato con i bianconeri il 23 agosto 2015, con una vittoria per 1-0 sul campo della Juventus campione d’Italia in carica; si tratta inoltre della prima sconfitta subita in tutta la sua storia dalla Juventus nel proprio stadio nella prima giornata di campionato.

Il 14 marzo 2016, dopo aver perso in casa contro la Roma (1-2), viene esonerato dall’Udinese lasciando la squadra al 15º posto in classifica a +4 sulla zona retrocessione, venendo sostituito da Luigi De Canio, che conclude la stagione al 17º posto in classifica con 1 punto di vantaggio sulla zona retrocessione.

Bari e Salernitana

Il 7 novembre 2016 viene ufficializzato il suo ingaggio come nuovo allenatore del Bari sottoscrivendo un accordo fino al 30 giugno 2017. Sostituisce in panchina l’esonerato Roberto Stellone, che aveva conquistato 16 punti in 13 partite. Esordisce sulla panchina del club pugliese il successivo 14 novembre, nella partita pareggiata per 1-1 in casa contro lo Spezia; ottiene la sua prima vittoria alla guida del Bari nel successivo turno di campionato, nel quale batte per 2-0 il Carpi. Il Bari termina la stagione al 12º posto, fallendo la qualificazione ai play-off e decide in accordo con la società di non proseguire sulla panchina barese.

Il 12 dicembre 2017 diventa il nuovo tecnico della Salernitana, sostituendo l’esonerato Alberto Bollini, che aveva totalizzato 23 punti in 20 partite. Esordisce sulla panchina della formazione campana il successivo 16 dicembre, vincendo per 2-0 sul campo della Virtus Entella; chiude il campionato al dodicesimo posto in classifica. Il 18 dicembre 2018 rassegna le proprie dimissioni dopo tre sconfitte consecutive e con la squadra al decimo posto in campionato, a 2 punti dalla zona play-off.

4 Commenti

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  • 4-3-3 E DOVE STANNO GLI ESTERNI PER QUESTO MODULO?
    IN 8 ANNI OLTRE VENTI ALLENATORI SOSTITUITI E FABIANI STA SEMPRE AL SUO POSTO!!! INSOMMA GLI ERRORI LI FANNO SEMPRE E SOLO GLI ALLENATORI ANCHE SE SCELTI DA LUI. E’ UNA VERGOGNA. SAREBBE IL CASO CHE LA CURVA QUALCHE CORO LO “DEDICHI” AL PASTICCIERE. CON QUESTO LEGNAME DI CALCIATORI SOLO CASTORI POTEVA ALLENARLI E LA SOCIETA’ DOVEVA SUPPORTARE IL TECNICO CON I DOVUTI RINFORZI, IERI IN PANCHINA E’ STATO COSTRETTO A FAR ENTRARE SCHIAVONE, ZORTEA E VERGANI CHE DOVEVA INVENTARSI!!! IN PIU’ SI TENGA PRESENTE CHE SE ATLETICAMENTE STANNO A TERRA E’ ANCHE DOVUTO CHE LA MAGGIORPARTE DELLA ROSA NON HA PARTECIPATO AL RITIRO ESTIVO ED E’ ARRIVATA A SALERNO POCHI GIORNI PRIMA DELL’INIZIO DEL CAMPIONATO. SPERO CHE NON FAREMO LA FINE DEL CARPI CHE DOVETTE RICHIAMARE CASTORI E NON SI SALVO’ PEWR UN PUNTO!
    COMUNQUE GRAZIE FABRIZIO SEI UN SIGNORE.

  • egr. carmine mi spieghi perche’ ha rifiutato piu’ volte viola ed accantonato bonazzoli che non mi sembra piu scarso di diuric o gondo e lo ha dimostrato tutte le volte che e’ entrato a gara in corso, e gyomber relegato sulla fasci a fare brutte figure? che la societa’ abbia colpe e’ indubbio ma lui ha insistito a giocare come in B e se la societa’ non gli ha messo a disposizione i giocatori che lui voleva poteva dimettersi.

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