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Pregliasco: “Lockdown come in Austria? Vedo comportamenti che non aiutano”

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Mancano poche settimane al Natale e, in attesa di eventuali nuovi provvedimenti del governo, tra terze dosi e restrizioni sul Green Pass, inizia a farsi strada guardando oltre i confini un’ipotesi che al momento resta una semplice domanda: l’Italia della quarta ondata di Covid-19 rischia un lockdown simile a quello dell’Austria?

“Spero di proprio di no, però vedo troppi comportamenti a rischio che violano le misure prudenziali anti-Covid e che sicuramente non aiuteranno”. A parlare è il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano, che richiama tutti a mantenere il distanziamento e indossare le mascherine anche all’aperto in caso di assembramento.

“Si devono fare scelte importanti e rapide”, continua ancora Pregliasco sottolineando come il Green Pass debba diventare più stringente sul modello tedesco delle 2G, ossia con un certificato verde che vale solo per i vaccinati e i guariti, e non anche per chi esibisce un tampone negativo.

Non solo: “Le terze dosi per il vaccino anti-Covid vanno a rilento. Bisogna fare attenzione al Natale – aggiunge Pregliasco -. I modelli matematici ci dicono che potremmo arrivare a 30mila casi al giorno nell’arco di tre o 4 settimane se non si attuano interventi di rafforzamento delle misure di prevenzione, come incentivare le vaccinazioni, rivedere il Green Pass, mantenendo la possibilità del tampone per andare al lavoro, limitando laddove sia possibile i contatti nei confronti soprattutto delle persone anziane e fragili”.Altro discorso le pillole anti-Covid che l’Italia potrebbe decidere di acquistare per uso emergenziale. “Le pillole anti- Covid rappresentano finalmente una strategia terapeutica antivirale reale. Per dicembre credo che dovremmo averle e potranno rivelarsi armi utili a contrastare questo colpo di coda che il virus ci ha sferrato”, conclude Pregliasco.

E aggiunge: “I due medicinali sperimentali orali di Merck (Msd fuori da Usa e Canada) e Pfizer rappresentano un’arma nuova che finora non avevamo. I dati su efficacia e sicurezza, almeno alla lettura, sembrano essere molto interessanti. Rimane come sempre l’importanza di una somministrazione precoce, ma bisogna capire un punto: non si tratta di uno strumento sostitutivo della vaccinazione. Queste pillole sono da intendere come uno strumento complementare, da utilizzare nei casi in cui ci si infetta comunque”.

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