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Omicron, contagi record in GB: Nell’Irlanda super-vaccinata, chiudono discoteche e restrizioni eventi

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Cresce oltremanica l’allarme Omicron. Il Regno Unito conta già 150 casi della nuova variante del Coronavirus (75 solo ieri in Inghilterra), si teme che possano aumentare esponenzialmente se pensiamo che solo dal Sudafrica, nel mese precedente all’immissione degli stati meridionali dell’Africa nella lista nera dei viaggi, sarebbero arrivati circa 20mila passeggeri, entrati sul territorio britannico con un test antigenico al secondo giorno. Ma anche l’Irlanda, uno dei Paesi più vaccinati del mondo, teme molto per la sua fragile sanità pubblica: e così ieri sera il Taoiseach, ossia il premier irlandese Michaél Martin, ha annunciato nuove restrizioni in vista del Natale, incluse le chiusure di discoteche e nuovi sensibili limiti agli assembramenti.

Ma andiamo con ordine. Nel Regno Unito gli scienziati temono una ondata di Omicron, il cui impatto su potenziali ricoveri e morti per Covid è ancora sconosciuto. Per questo stanno chiedendo una stretta a Johnson per far approvare nuove restrizioni, come re-incentivare il lavoro da casa e limitare gli incontri festivi tra famiglie e amici. Ciò con l’obiettivo di guadagnare tempo e far sì che entro gennaio tutti coloro che ne hanno diritto potranno avere la terza dose di vaccino anti Covid per limitare la forza (tuttora sconosciuta) di Omicron. Il piano di somministrazione lampo e massiccia prevede anche l’utilizzo dei medici di base.

Ma Johnson, dopo i confusi messaggi del governo sull’eventualità dei baci degli inglesi a parenti, amici e sconosciuti durante le feste, non ci sente e dunque per ora rimane tutto così. Le uniche restrizioni reintrodotte nei giorni scorsi sono quelle relative al ritorno delle mascherine in negozi e mezzi pubblici (ma non in bar, ristoranti o ai concerti, per esempio) e un test molecolare obbligatorio entro il secondo giorno di arrivo dall’estero, con autoisolamento fino a risultato negativo. Isolamento che diventa di 10 giorni se invece si è stati a contatto con un sospetto positivo a Omicron. Misure che tuttavia per gli esperti non bastano.

A oggi il Regno Unito ha il numero più alto di casi registrati di Omicron in Europa – almeno 150 – e dalle prime rilevazioni svolte circa la metà coinvolgono persone doppiamente vaccinate, il che non sorprende più di tanto visto che quasi il 90% della popolazione over 12 anni nel Regno Unito ha avuto almeno una dose di vaccino anti Covid e circa l’82% due dosi. Ma potrebbe indicare che la variante Omicron potrebbe – condizionale d’obbligo in attesa di nuovi studi – aggirare parzialmente i vaccini in uso in questo momento. Lo si vedrà dalle ricerche delle prossime settimane. Alcuni studi sudafricani sostengono che Omicron aggirerebbe la immunità naturale da contagio pregresso Covid tre volte tanto di quanto accade con Delta.

Intanto, l’Irlanda ha deciso: si torna a chiudere, da martedì e almeno fino al 3 gennaio prossimo. Saracinesche abbassate per tutte le discoteche del Paese, servizio obbligatorio al tavolo per ristoranti, bar e pub, ritorna la capacità massima al 50% per stadi, cinema e sale da concerti, passaporti vaccinali per le palestre e limite massimo di tre nuclei familiari in case private e luoghi al chiuso. Eppure l’Irlanda è uno dei Paesi più vaccinati in Europa con due dosi. Ma le terze dosi sono in ritardo, la sanità pubblica è fragile e ieri ci sono stati altri 5408 casi, in sensibile crescita: la media giornaliera dell’ultima settimana è stata di 4563.

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