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Ospedale di Vallo, cucine chiuse e pasti preparati altrove: l’ira del sindacato

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Sindacato sul piede di guerra dopo la chiusura della cucina dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania e la preparazione dei pasti altrove. La Nursind, attraverso il segretario territoriale Biagio Tomasco, ha chiesto – come riporta il sito web infocilento.it – chiarimenti all’azienda ospedaliera ricordando come “l’esecuzione contrattuale da parte della ditta, essendo inapplicata, è fonte di forti disagi lavorativi per le Unità Ospedaliere del PO di Vallo della Lucania, e di scarso gradimento per i pazienti ivi degenti”. La società incaricata del servizio ha motivato tale decisione con l’inadeguatezza delle cucine di Vallo che metterebbero “a serio rischio l’attività professionale”. La stessa aveva precisato che le cucine vallesi non sarebbero state utilizzate “fino alla data di ultimazione dei lavori di adeguamento necessari a riportare i locali, gli impianti e le attrezzature ad uno stato adeguato”.

Critiche sono state espresse dal sindacato anche sulla scelta di preparare i pasti altrove: “Il centro hub individuato sarebbe quello posto presso la cittadina di Tito in provincia di Potenza, mentre il confezionamento e l’allestimento dei vassoi, per la successiva veicolazione alle strutture oggetto del servizio, sarà eseguito presso i locali dell’ospedale di Polla. Si determina che i pasti ordinati per il pranzo debbano essere confezionati almeno 1 ora e 47 minuti prima dell’orario di consegna ovvero le ore 12:00, parimenti per la cena, cosa che va a discapito della qualità del cibo e della sua integrità”.

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