Covid, allo studio il Super Green pass per lavorare: le ipotesi

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Il nuovo aumento di contagi Covid dovuti alla variante Omicron ha portato il governo a varare due decreti d’urgenza in pochi giorni con nuove regole sulle quarantene, le capienze e l’estensione del Super Green pass

Ora l’esecutivo è al lavoro sul prossimo provvedimento, il primo del 2022, che potrebbe portare all’ulteriore estensione del Super green pass al mondo del lavoro

Le nuove misure, su cui si ragiona nonostante le “fumate nere” negli ultimi due Cdm, sarebbero nuovamente discusse in un Consiglio dei ministri che potrebbe essere convocato il 5 gennaio

A chiederlo a gran voce sono i governatori, che in queste ore tornano alla carica. “Le misure introdotte finora dal governo per l’emergenza Covid appaiono del tutto insufficienti. Si prosegue sulla linea delle mezze misure e del tempo perso”, attacca il presidente campano, Vincenzo De Luca

Il governatore ligure Giovanni Toti va oltre e chiede l’obbligo vaccinale: “Per me si può fare domani mattina – dice – semplificherebbe la vita e le regole per tante persone: qui posso entrare-lì non posso entrare, punto fine”

Il ragionamento nel governo è avviato e si sta studiando come procedere, valutando le complessità nei vari settori

Apparirebbe difficile, al momento, distinguere per categorie soggettive, come ad esempio tutti i lavoratori della Pa o tutti i privati

Un’altra criticità potrebbe essere quella dell’estensione del lasciapassare rafforzato a chi lavora nei Tribunali, ad esempio, che rischierebbe di creare non pochi problemi al sistema dei processi

Gli approfondimenti tecnici e legislativi sul tema intanto continuano e all’inizio della prossima settimana potrebbero anche essere consultate le parti sociali, sindacati e imprese. In un’intervista al Corriere della Sera, Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, dice: “Aspettiamo le decisioni che assumerà il governo il prossimo 5 gennaio. Sarebbe anche opportuno un confronto con le parti sociali. L’andamento dei contagi in tutte le regioni mette a rischio non solo la tenuta del nostro sistema sanitario ma la stessa ripartenza economica”

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