Balneari. P. De Luca (Pd): “Stop guerre ideologiche, riforma per evitare crisi”

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“È il momento di fare chiarezza nel settore delle concessioni balneari, strategico per l’economia e l’occupazione di tutto il Paese. La più grande criticità vissuta dalle migliaia di aziende di questo comparto è la confusione, l’incertezza giuridica ed economica.

Oggi abbiamo il dovere di dare stabilità e certezze a questi operatori, smettendola di piantare bandierine ideologiche che non hanno prodotto nessun risultato in questi anni. Non si rende un buon servizio al Paese quando si continuano a prospettare soluzioni inverosimili o inesistenti”.

Lo ha detto, intervenendo in Aula, il vicecapogruppo del Pd alla Camera Piero De Luca. “Il nostro compito – ha proseguito De Luca – è prendere atto della realtà ed affrontare con serietà e responsabilità questa tematica, realizzando un giusto equilibrio e una giusta tutela dei differenti, legittimi ed importanti, interessi in gioco.

Per questo, riteniamo necessario avviare un fondamentale confronto con le Regioni, i Comuni e le associazioni di settore, per definire rapidamente una normativa di riforma ragionevole, organica e coerente, che consenta di evitare una crisi drammatica del settore, avviando il rinnovo dell’affidamento delle concessioni balneari, tenendo conto tuttavia del legittimo affidamento maturato, della forza lavoro, del valore delle aziende, degli investimenti fatti negli anni”.

“È il momento di aprire una nuova stagione che si conformi ai princìpi fondamentali del nostro ordinamento e di quello europeo, evitando di dare il via a possibili speculazioni finanziarie sulle coste italiane o ad iniziative economiche non rispettose del patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale che queste coste rappresentano, ed evitando di lasciare senza alcuna tutela e garanzia, economica ed occupazionale, migliaia di imprese e lavoratori.

Spero che possiamo farlo tutti, con senso di responsabilità collettivo, senza alimentare guerre di religione, tenendo insieme i differenti interessi in campo con ragionevolezza ed equilibrio”, ha concluso.

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  • Le spiagge non sono una attività di proprietà di una famiglia che per generazioni va ereditata da figli, nipoti,…i bandi sono l’unico modo per normalizzare questa ennesima stortura tutta italiana. E a volerla dire tutta, guardatevi la puntata di report sul tema, le concessioni sono irrisorie, praticamente regalate. Meglio i voti dei balneari o pagare multe salatissime coi soldi nostri per la continua infrazione della direttiva europea?

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