Incendio Eboli del 18 marzo: concentrazioni di diossine sotto valore di riferimento

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Sono disponibili i primi risultati del monitoraggio di diossine e furani aerodispersi effettuato a Eboli (Salerno) in seguito all’incendio che lo scorso venerdì 18 marzo ha interessato lo stabilimento del Consorzio Jonico Ortofrutticolo situato nella zona Pip. Come riportato nel precedente comunicato (19 marzo), i tecnici del Dipartimento Arpac di Salerno hanno prontamente installato due campionatori, posizionati nei pressi del sito interessato dall’incendio, nella direzione prevalente del vento:

– un campionatore per la determinazione di polveri sottili, metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici (IPA);

– un campionatore ad alto flusso per la determinazione della concentrazione di diossine e furani (PCDD-PCDF) aerodispersi.

Sono pervenuti oggi dall’UOC Siti contaminati e bonifiche Arpac gli esiti analitici relativi a un periodo di campionamento di circa 24 ore, tra il 19 e il 20 marzo, che evidenziano un valore di concentrazione di diossine e furani in aria pari a 0,017 I-TEQ pg/Nmc (picogrammi per normalmetro cubo in termini di tossicità totale equivalente), come rappresentato nella tabella a seguire.

Si sottolinea che non sono presenti limiti imposti dalla legislazione vigente per la concentrazione di diossine in aria ambiente; un valore di riferimento correntemente utilizzato dalla comunità scientifica è individuato nelle linee guida della Germania (LAI-Laenderausschuss fuer Immissionsschutz – Comitato degli Stati per la protezione ambientale), pari a 0,15pg/Nm3 I-TEQ. Nella zona oggetto del campionamento, la concentrazione delle diossine non ha dunque superato tale valore nell’intervallo temporale di riferimento.

Inoltre nell’area sono operative due stazioni fisse di monitoraggio della qualità dell’aria (entrambe nel territorio comunale di Battipaglia, una presso il Parco Fiume, l’altra presso lo Stir) oltre a un laboratorio mobile presso il luogo dell’incendio, gestiti dalla UOC Reti di monitoraggio Arpac (foto). I dati disponibili, al momento aggiornati fino alle 10 di stamane, non evidenziano superamenti dei limiti normativi, né aumenti delle concentrazioni che possano essere chiaramente ricondotti all’evento in questione, con riferimento ai parametri monitorati, tra cui PM10, PM2.5, monossido di carbonio, ossidi di azoto, ozono.

Sono programmati infine campionamenti dei suoli superficiali (top soil), in terreni situati lungo la direzione di prevalente dispersione della colonna di fumo generata dall’incendio, per valutare eventuali impatti da ricaduta del particolato originato dalla combustione.

Gli ulteriori risultati delle indagini in corso verranno diffusi non appena disponibili.

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