Cassa integrazione: le novità e cosa cambia

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Il 2022 doveva essere l’anno della ripresa ma la guerra in Ucraina ha ribaltato le prospettive e aumentato tra l’altro il costo di alcune materie prime. Per calmierare i prezzi, il governo è intervenuto col cosiddetto Decreto Energia, un provvedimento che contiene importanti novità anche in materia di cassa integrazione

Le decisioni dell’esecutivo a questo proposito sono riassunte nell’articolo 11 del provvedimento, intitolato “Disposizioni in materia salariale“. In questa parte, si legge che l’attuale decreto modifica l’articolo 44 di un precedente provvedimento aggiungendo alcuni passaggi

Uno di questi riguarda “i datori di lavoro di cui all’articolo 10 che non possono più ricorrere ai trattamenti ordinari di integrazione salariale per esaurimento dei limiti di durata nell’utilizzo”. In base alle ultime disposizioni, viene loro accordato, nel limite di spesa di 150 milioni di euro per l’anno 2022, un trattamento ordinario di integrazione salariale per un massimo di 26 settimane fruibili fino al 31 dicembre 2022

Sempre per fronteggiare situazioni di particolare difficoltà economica, è prevista un’ulteriore agevolazione per i datori di lavoro che operano in determinati settori, impiegano fino a 15 dipendenti e non possono più ricorrere all’assegno di integrazione salariale per esaurimento dei limiti di durata nell’utilizzo delle relative prestazioni

In base a quanto si legge nell’articolo, è loro “riconosciuto, in deroga agli articoli 4, 29, comma 3-bis e 30, comma 1-bis, nel limite di spesa di 77,5 milioni di euro per l’anno 2022, un ulteriore trattamento di integrazione salariale per un massimo di otto settimane fruibili fino al 31 dicembre 2022″. Per capire se si rientra nella platea di possibili beneficiari, bisogna consultare i codici Ateco indicati nell’allegato I del provvedimento

In entrambi i casi, il provvedimento rimanda all’Inps la responsabilità di monitorare il rispetto del limite di spesa e stabilisce che, quando viene raggiunto il tetto, l’Istituto non deve prendere in considerazioni ulteriori domande

Il testo specifica però che “qualora all’esito dell’attività di monitoraggio .. dovessero emergere economie rispetto alle somme stanziate in sede di attuazione … l’INPS, previa comunicazione al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell’economia e delle finanze, può rimodulare le predette risorse tra le misure di cui ai citati commi 11-ter e 11-quinquies, fermi restando l’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica e l’importo complessivo di 300 milioni di euro per l’anno 2022″

Oltre a queste due novità, il Decreto Energia ne ha introdotta una terza. Nel testo si legge infatti che “i datori di lavoro di cui ai codici Ateco indicati nell’Allegato A al presente decreto che, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto fino al 31 maggio 2022, sospendono o riducono l’attività lavorativa ai sensi del decreto legislativo 14 settembre 2015 sono esonerati dal pagamento della contribuzione addizionale di cui agli articoli 5, 29, comma 8 e 33, comma 2 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148″

“Accogliamo positivamente l’intervento sugli ammortizzatori sociali, in particolare per le imprese che non possono più ricorrere all’assegno di integrazione salariale per esaurimento dei limiti di durata”, ha detto Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio. “Nel turismo organizzato ne beneficiano tutte le imprese con meno di cinque dipendenti che avevano a disposizione in tutto 13 settimane per un intero biennio, esaurite completamente o quasi nel periodo gennaio-marzo”

Secondo Gattinoni, bisogna però mettere mano alle procedure per accedere a queste agevolazioni. “La vera criticità è il pesante iter burocratico per usufruire degli ammortizzatori. Ad oggi le domande Fis non sono ancora state accolte dall’Inps e quindi i dipendenti non sono stati pagati, se non grazie agli anticipi erogati direttamente dalle imprese”, ha detto chiedendo, più in generale “ulteriori sostegni economici in favore di un comparto che sta cercando con enorme fatica di uscire da una crisi pesantissima”

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