Turismo: evoluzione della domanda e dell’offerta (di Tony Ardito)

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Nei giorni scorsi è stato presentato a Roma “Azioni di valorizzazione e promozione del settore turistico dei territori e delle produzioni di qualità”, un progetto finanziato dal ministero del Turismo e realizzato in collaborazione con Unioncamere e Isnart, con l’obiettivo di promuovere l’offerta turistica nazionale valorizzandone territori, prodotti e comunità in risposta alle nuove tipologie di domanda turistica.

Un lavoro attraverso il quale si sono analizzati i dati raccolti dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio – Unioncamere/Isnart sulla evoluzione di offerta e domanda, insieme a 3 esempi di co-progettazione di cammini turistici e a 3 casi di comunicazione innovativa delle destinazioni.

Il progetto ha permesso di individuare i cambi di paradigma necessari a sviluppare nuovi approcci alla valorizzazione e alla programmazione turistica per rispondere a modificazioni profonde intervenute nelle motivazioni di acquisto, passando da una narrazione basata sull’Italian Way ad una costruita sull’Italian Why?

Nel Belpaese oggi il 50% dei turisti appartiene alle generazioni Y e Z – nati dopo il 1981 e nativi digitali – il 94% è attento alle opzioni di viaggio sostenibili e il 40% sceglie di esplorare destinazioni poco conosciute, assetato di riscoperta e senso di appartenenza.

È un turismo nuovo e in rapida evoluzione, che fa i conti con le conseguenze di una pandemia non ancora del tutto superata e con i timori internazionali per lo sviluppo del conflitto in Ucraina. Dall’analisi e dallo studio dei nostri territori emergono i tanti giacimenti storico-culturali e naturalistici e tutte quelle destinazioni turistiche che molti italiani hanno riscoperto in questi ultimi due anni.

Il turismo culturale continua ad avere un ruolo centrale nella organizzazione dell’offerta, tanto che oltre il 53,1% degli operatori lo individua come propria area di specializzazione, dato che lo pone al vertice dell’attenzione dell’industria turistica, prima del turismo naturalistico con il 51,1%, di quello balneare e legato agli sport acquatici con il 29,3% e di quello enogastronomico con il 23,8%.

di Tony Ardito

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