Salerno: torna al Solarium di Santa Teresa il concerto del primo maggio

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«S’è fatta na certa/È ora che torni dar buio e te metti a canta’». Non servirebbe altro per descrivere i due difficili anni appena trascorsi e la voglia infinita di riprendersi gli spazi reali, se non fosse che la pandemia non è ancora finita e lo spettro di un conflitto mondiale continua a intravedersi. La tremenda attualità necessita del coinvolgimento diretto di tutta la società civile, di un vero e proprio “lavoro per la pace”. Questo, infatti, lo slogan del 1MayDay che, a tre anni dall’ultima volta, torna nel suo teatro naturale, il Solarium di Santa Teresa.

Confrontarsi sul presente per affrontare il futuro con responsabilità, visione e speranza. Con questi presupposti i sindacati CGIL, CISL e UIL e il Comitato “Verso il Primo Maggio” Salerno, con il patrocinio del Comune di Salerno, pongono le basi per un ritorno in presenza che assume un significato ancora più profondo. Tante le associazioni che, sotto l’unico comune denominatore del Comitato, contribuiranno a riempire l’area stand con l’emozione delle prime volte e la gioia ritrovata della condivisione dei progetti in essere.

1MayDay 2022 proporrà dunque, a partire dalle ore 17.30 e con la conduzione di Barbara Landi, un programma fatto di pensieri, parole e soprattutto di musica. Oltre agli stand delle numerose associazioni in rete, la lineup sarà variopinta e assolutamente d’eccezione: Charjse, Stilex, Franky Selector, Compagnia Daltrocanto, Il Muro del Canto, Barracca Republic e Fiori di Cadillac.

Ad aprire la kermesse saranno le Charjse, gruppo di giovanissime musiciste frutto del grande lavoro sulle nuove leve musicali svolto sul territorio dall’Associazione Amadeus.

Sarà poi il turno di Stilex, nome dietro il quale si cela il trombettista campano Vito Gargano. Nelle sue opere, i suoni del quotidiano si vanno ad unire ad atmosfere e sonorità elettroniche, il cui collante è rappresentato dal suono della tromba che, al centro di ogni brano, si diverte a cambiare forma. Con le melodie di Stilex, l’ascoltatore viene stimolato verso l’immaginazione e la fantasia, in una perfetta armonia fra Musique concrète, produzione ambient elettronica e accenni di soft-jazz.

Toccherà poi a Franky Selector, artista canadese in tour in Italia per presentare il suo nuovo lavoro discografico interamente riarrangiato e suonato da artisti italiani. Il sound di Franky potrebbe essere classificato come Future Vintage, Quiet Storm o Rare Groove, unendo strumenti analogici vintage e tecnologia moderna, l’età d’oro della radio FM con le classifiche di streaming di oggi. Lo stile lirico di Franky è strettamente correlato alla tradizione della “parola parlata” e la sua voce unica spicca come segno distintivo.

Dunque la Compagnia Daltrocanto, con quattro album all’attivo e collaborazioni autorevoli per un suono antico che si fa attuale, che ama le radici sonore della propria Terra capaci di un continuo rigenerarsi. Il suono di strumenti tradizionali come zampogna, chitarra battente e tamburi si combina naturalmente con quelli di violino, chitarre, basso elettrico e batteria in un sound attuale e trascinante, per un repertorio composto soprattutto da brani originali ai quali si aggiungono alcune particolari rivisitazioni di brani popolari.

Tocca quindi agli headliner di questa giornata, Il Muro del Canto. Dal suono ruvido ed intenso, il gruppo unisce modernità e tradizione in un’autentica voce popolare senza tempo. Prima del loro tour estivo che partirà ufficialmente il 1 luglio, dando seguito alla promozione del loro quinto album, “Maestrale”, in uscita a giugno a quattro anni di distanza dal precedente lavoro “L’Amore Mio non More”, ottimamente recensito dalla critica e portato a lungo dal vivo in tutta la penisola, con un tour che ha ampliato il nutrito pubblico che da anni segue le performance della band. Cantori degli ultimi e degli emarginati, partendo dalla tradizione romana, IMDC vanta numerose collaborazioni e tantissimi premi che ne riconoscono il costante impegno sociale e civile.

Il palco sarà poi dei Barracca Republic. I ritmi in levare della Giamaica incontrano la tradizione e il dialetto cilentano nella musica della band. I brani della Barracca Republic si contraddistinguono, infatti, per l’utilizzo di testi in bilico tra l’italiano e l’idioma del posto, a sottolineare le radici geografiche e culturali.

Infine, ultimi per scaletta ma non per importanza, i Fiori di Cadillac, già noti al pubblico del Concerto salernitano per mezzo della versione “streaming” del 1MayDay 2021. Il nome, si legge in un’intervista rilasciata a “Le Rane”, fa riferimento a Cadillac Sur Garonne, “un piccolo paesino nel sud-ovest della Francia.

Qui, sin dall’epoca del regime filo-nazista di Vichy, si trova un cimitero in cui riposano più di quattromila “alienati”, persone ritenute “diverse” dalla società, quasi tutte senza identità. Abbandonati dalle famiglie nell’adiacente ospedale psichiatrico, trascorrono la loro vita in disparte, quasi come se non fossero mai esistiti. Pazzi per alcuni, fiori rari, per noi. A loro, come a tutte le persone che custodiscono preziose diversità, dedichiamo il nostro nome”.

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