
“Qualche mese fa, quando la Polizia municipale provò a far liberare l’area, si elevarono centinaia di “scudi” in difesa del povero clochard. Iniziarono a portare coperte, generi di prima necessità, ma nessuno si preoccupò della Sua dignità e si adoperò per un’opportuna sistemazione – ha dichiarato l’ex consigliere comunale – A distanza di mesi, tutto come prima: lui è rimasto ininterrottamente sotto questi portici e le centinaia di persone che lo hanno “difeso” dalla Polizia municipale, sono convinte di aver fatto una azione caritatevole, magari radical chic”.
Secondo questo illuminato e fortunatamente ex consigliere comunale, in assenza di interventi, il senzatetto di cui si parla sarebbe dovuto rimanere “senza coperte e senza generi di prima necessità”; forse il radical chic sarà lei che farà la solita beneficenza pelosa donando qualche euro (tramite bollettini di c/c postali) e pensando poi che a risolvere questi problemi siano gli altri. Lasci perdere la carità: è un concetto troppo difficile da capire.
La questione è di facile risoluzione basterebbe che il direttore commerciale di Oviesse (ammesso ci sia) invii una lettera alla polizia perchè il clochard lede l’immagine dell’azienda.
Secondo modo per risolvere la questione lo sgombero dovrebbe essere fatto alle 4 del mattino e non in pieno pomeriggio dove tanti “buoni samaritani” andrebbero in difesa del clochard.
Tra l’altro anche un grandissimo presuontuoso.
Sicuramente se può dare aiuto si deve ma chi lo ha difeso nei mesi scorsi lo ha fatto solo per esibizionismo…….non credo piaccia a nessuno camminare per strada e vedere addirittura comodini con i fiori sopra veramente cose da pazzi.
Aiutare se si può ma vorrei vedere voi proprietari dei negozi ad avere davanti l’ingresso della propria attività un personaggio del genere. MA FATEMI IL PIACERE non siate ipocriti
Terribile l’articolo ancora peggio i commenti. Un barbone non sceglie di vivere per strada, non ha alternative. Dovrebbe essere l’amministrazione comunale ad offrire una sistemazione a chi ne ha bisogno, non i cittadini. A loro tutt’al più può essere chiesto di segnalare chi ha bisogno.
“Abitare” è un diritto inalienabile di ogni uomo, e da tale angolazione va guardata la cosa. Il problema, a mio avviso, non è come rimuovere il barbone neanche fosse un oggetto ingombrante, ma dargli un opportunità di rivalsa nei confronti della vita.
Un ultimo pensiero va ai ricchi commercianti della zona. Se è così brutta da vedere la povertà, figuratevi come deve essere viverla. Vergognatevi almeno un po’, vi spetta.
Restate umani che il mondo già fa schifo abbastanza 😉
Salve…. non è mio costume rispondere alle critiche ma tengo a precisare che non effettuo la mia “beneficenza” tramite bollettino postali, per risparmiare l’euro delle commissioni postali. Se può esserle d’esempio e, magari, da sprono, accolga come ho fatto io una Famiglia ucraina (bimba, mamma e nonna) in casa, eviterebbe la fila alla posta. Saluti l’ex, per fortuna mia, consigliere.
p.s.: da un presuntuoso, giusto per non smentire Claudio Vocca