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Brutale omicidio Civitanova: il dolore del Vescovo di Salerno Bellandi

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In riferimento alla brutale uccisione di Alika Ogorchukwu a Civitanova Marche (MC) il 29 luglio scorso S. E. Monsignor Andrea Bellandi, Arcivescovo Metropolita di Salerno-Campagna-Acerno, esprime, attraverso una nota, il dolore della comunità diocesana e il rinnovato impegno della Chiesa per l’edificazione di una pacifica e solidale convivenza.

Quanto avvenuto a Civitanova Marche ci addolora profondamente e scuote le nostre coscienze assopite e rassegnate. La violenza consumata nel silenzio di chi dovrebbe urlare e nell’indifferenza di chi potrebbe intervenire non può non interrogarci sulle comuni responsabilità e sul compito della Chiesa nell’edificare una pacifica e solidale convivenza. Ci addolora ulteriormente il fatto che autore di tale violenza è un figlio della nostra terra, da sempre accogliente e solidale”.

Alika prima colpito con la stampella e poi ucciso a mani nude

La Regione Marche chiederà di costituirsi parte civile nel processo sulla morte di Alika Ogorchukwu, l’ambulante ucciso a Civitanova Marche (Macerata) da un 32enne salernitano. Lo annuncia il presidente della Regione, Francesco Acquaroli (FdI), sottolineando che “siamo da sempre una comunità solidale, inclusiva e vogliamo rimanere tale, con l’impegno di tutti”. Alika, come ricostruito dagli investigatori, è stato seguito dall’aggressore, che poi lo ha colpito prima con la stampella, appartenente al 39enne, claudicante dopo un incidente stradale, facendolo cadere a terra e “poi a mani nude fino alla morte”.

Accusa contesta futili motivi e non odio razziale

Non ci sono motivi legati all’odio razziale nell’omicidio dell’ambulante nigeriano Alika Ogorchukwuch, ucciso dal 32enne italiano Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo. “Le indagini sono in corso, ma la situazione è abbastanza chiara – hanno detto il dirigente della Squadra Mobile di Macerata Matteo Luconi e quello del commissariato di Ps di Civitanova Marche Fabio Mazza, durante una conferenza stampa – tutto sembra essere nato da una lite per futili motivi, con una reazione abnorme da parte dell’aggressore nei confronti della vittima che gli stava chiedendo l’elemosina”.

La comunità nigeriana: “Perché non avete reagito?”

A Civitanova Marche si è tenuta una manifestazione della comunità nigeriana, con la partecipazione della moglie di Alika, Charity Oriachi. I manifestanti hanno bloccato un angolo della strada che conduce alla piazza. Molti sono arrabbiati per la mancanza di reazione da parte dei cittadini, che non sono intervenuti per dividere Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, il 32enne italiano arrestato, dall’ambulante, limitandosi a riprendere la scena con i telefonini. Qualcuno ha gridato anche insulti contro gli italiani suscitando le proteste di alcuni commercianti.

L’aggressione scatenata dall’insistenza nel chiedere l’elemosina

“Ciò che emerge dagli approfondimenti – aggiunge Luconi – è che l’aggressione sia stata scatenata da un comportamento insistente della vittima nel chiedere l’elemosina”. Smentita invece la tesi che all’origine della tragedia ci fosse un apprezzamento sgradito alla fidanzata dell’autore del delitto.

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