Superbonus, smart working, extraprofitti

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Il Decreto Aiuti Bis, approvato in Consiglio dei ministri la scorsa settimana, ha messo sul tavolo altri 17 miliardi di euro per aiutare imprese e famiglie a far fronte al caro prezzi. Non tutti i grandi temi sono però stati affrontati: assenti dal testo del provvedimento sono soprattutto lo smart working e il Superbonus 110%. Ancora aperto anche il discorso sul mancato pagamento delle percentuali sugli extraprofitti delle aziende che producono energia

Orlando ha insistito per inserire la proroga nel decreto, ma alla fine “non si è trovato il necessario consenso“. Il ministro ha dichiarato che la questione verrà riproposta in sede di conversione del testo in Parlamento

SUPERBONUS – C’è poi il nodo del Superbonus. Costruttori e vari esponenti della politica hanno spinto perché il decreto risolvesse una delle questioni ancora aperte, quella della responsabilità solidale del trasferimento del credito

È un aspetto che rischia di paralizzare un mercato in cui gli investimenti continuano a correre. Nel mese di luglio quelli ammessi a detrazione sono saliti sfiorando i 40 miliardi, con poco meno di 44 miliardi di ‘sconti’ fiscali già prenotati

Si guarda adesso a cosa farà l’Agenzia delle Entrate, che con una sua circolare ha di fatto introdotto la “responsabilità in solido del fornitore e dei cessionari”.  Sul 110% c’è poi il problema di fondo delle risorse complessive: nonostante la continua corsa alle detrazioni, gli stanziamenti sarebbero esauriti già da tempo

EXTRAPROFITTI DELLE IMPRESE CHE PRODUCONO ENERGIA – Caldo è anche il tema degli extraprofitti delle aziende. La stretta in realtà è stata annunciata, ma restano ancora punti bui. Il problema sono i mancati incassi dalla tassa del 25% sui profitti delle aziende produttrici di energia. A giugno sono state registrate entrate per appena 1,23 miliardi di euro, a fronte dei 10,5 attesi dal governo

Se nessun tentativo andasse a buon fine, né sull’acconto né sul saldo dovuto a fine novembre, scatterebbe addirittura la riscossione coattiva. E se nemmeno così arriverà la risposta attesa, Draghi ha già detto di essere pronto a “mettere mano ad altri provvedimenti”

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