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Campania, Ciarambino: “Nel CUP unico regionale anche le prestazioni del privato”

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“Finalmente, dopo un mio emendamento divenuto legge nel 2016, la Regione inserirà nel CUP unico regionale non più solo l’offerta di prestazioni sanitarie del pubblico, ma anche del privato accreditato. In questo modo, un cittadino che dovrà fare una tac ad esempio, con un semplice click sul proprio computer o sul proprio cellulare potrà visionare in piena trasparenza tutta l’offerta presente in regione per quella prestazione, e decidere dove farla col minore tempo di attesa, senza essere costretto a pagarla di tasca propria”.
E’ quanto afferma la Vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, Valeria Ciarambino, firmataria della mozione presentata oggi in Aula e poi ritirata a fronte di quanto ha affermato l’assessore al Bilancio Ettore Cinque ovvero che la Giunta sta gia’ procedendo in questo senso.
“Quello che sta accadendo oggi, con i privati che dichiarano esauriti i tetti di spesa nei primi giorni del mese, fa si’ che moltissimi cittadini anziani, fragili e persino oncologici, recandosi presso la struttura convenzionata per l’erogazione degli esami strumentali prescritti, troppo spesso vengano vessati da proposte di acquisto di prestazioni private a costi altissimi” – continua Ciarambino –
“Da aprile di quest’anno la Regione ha introdotto il CUP unico regionale per tutta l’offerta sanitaria pubblica -aggiunge Ciarambino – , con l’inserimento a pieno regime anche del privato accreditato, potremo finalmente ridurre le liste d’attesa, garantendo la piena trasparenza delle agende e il rispetto dei criteri di priorità in modo eguale per tutti i cittadini, sia nel pubblico che nel privato accreditato.
La piattaforma consente infatti ai cittadini di conoscere l’importo e di pagare online il ticket dovuto, senza dover fare file agli sportelli e senza dover subire a sorpresa richieste di pagamento dell’intero corrispettivo della prestazione. La direzione intrapresa è quella giusta, ma ho chiesto alla Giunta regionale di fare presto, perchè il diritto alla salute non può aspettare” – conclude la Vicepresidente.
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