È morto Franco Frattini, aveva 65 anni

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E’ morto Franco Frattini, presidente del Consiglio di Stato. Se n’è andato ieri sera al Policlinico Gemelli di Roma, dove era ricoverato per un tumore. Aveva 65 anni. Aveva retto i dicasteri degli Esteri e della Funzione pubblica.

Il cordoglio del mondo politico è unanime.

Mattarella: protagonista di alto profilo della Repubblica
”La morte del Presidente Franco Frattini  mi addolora profondamente. La sua scomparsa priva la Repubblica di un  protagonista di alto profilo che in questi anni ha recato un  importante contributo alla vita delle nostre istituzioni. In  Parlamento, alla guida di importanti ministeri, come Componente della  Commissione della Unione Europea, nella autorevole presidenza del  Consiglio di Stato e nell’impegno politico, culturale, amministrativo, la sua presenza è sempre stata da tutti apprezzata in grande misura.  Esprimo ai familiari il più partecipe cordoglio della Repubblica e mio personale, ricordandone le tante occasioni di incontro e di  collaborazione”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio  Mattarella, in una nota diffusa dal Quirinale.

Meloni, servitore delle Istituzioni
“Franco Frattini era un uomo garbato e intelligente, un servitore delle Istituzioni. Era mio amico. Rivolgo a nome del Governo sentite condoglianze a famiglia e amici. Saremo fieri di portare a termine la riforma del Codice degli appalti alla quale aveva lavorato con dedizione”. Lo scrive su Twitter la presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Berlusconi: vero servitore dello Stato, mi mancherà 
“Franco Frattini è stato un vero servitore dello Stato: in Italia e all’estero dove si è fatto apprezzare da tutti per la competenza con la quale ha svolto il ruolo di Commissario europeo e poi di ministro degli Esteri. Di lui ricorderò sempre la grande capacità di affrontare col sorriso problemi complessi, di trovarsi a suo agio in ogni ruolo e la stima che ha seminato. Mancherà a me come a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di poter collaborare con lui. Un abbraccio ai familiari”. Lo scrive in un post su Instagram Silvio Berlusconi postando una foto che lo ritrae con Frattini sui banchi del governo.

Giancarlo Innocenzi Botti
Tra i primi ad annunciare la scomparsa di Frattini è Giancarlo Innocenzi Botti, ex presidente di Invitalia e sottosegretario di Stato alle Comunicazioni nel governo Berlusconi II. “Franco Frattini non è più con noi. Il Paese perde un grand’uomo, un grand commis di stato, un uomo che ha servito le istituzioni con capacità, professionalità ed onore. Io perdo un fratello. Ho condiviso con lui una parte importante della mia vita. Mi onoro di averlo convinto a far parte della famiglia di Forza Italia e di essergli stato a fianco per molto tempo. Dio lo accolga con tutti gli onori che merita. Noi lo terremo sempre nel nostro cuore”, ha concluso Innocenzi Botti.

Crosetto: una persona speciale e straordinaria
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rende omaggio via Twitter a Franco Frattini, morto questa sera. “Addio Franco. Ci lasci nella notte piu’ speciale e straordinaria dell’anno, forse perche’ sei sempre stato una persona speciale e straordinaria”.

Lollobrigida: politico acuto e leale servitore Stato 
“Cordoglio per la scomparsa di Franco Frattini, uomo per bene, politico acuto e leale servitore dello Stato. Sincera vicinanza alla sua famiglia e ai suoi cari tutti in questo momento di dolore”. Lo dichiara il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Letta: profonda tristezza per prematura scomparsa 
“Grande mestizia. La scomparsa prematura di Franco Frattini lascia un senso di profonda tristezza. Esprimo alla sua famiglia, ai suoi cari e all’istituzione del Consiglio di Stato vicinanza e cordoglio da parte di tutta la nostra comunità”. Così il segretario del Pd Enrico Letta in un tweet.

Una vita tra diritto e politica

Lo scorso gennaio il suo nome era tra quelli circolati quale possibile candidato indicato dal centrodestra per l’elezione del presidente della Repubblica.

A 27 anni Frattini era già avvocato dello Stato e poi magistrato del Tar Piemonte. Nel 1986 diviene consigliere di Stato e viene nominato consigliere giuridico del Ministero del Tesoro. Nel 1990 e 1991 ha lavorato come consigliere giuridico del vicepresidente del Consiglio Claudio Martelli nel sesto governo Andreotti. Tre anni dopo è nominato segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri durante il primo governo Berlusconi. E con la fine del primo governo Berlusconi e la nascita del successivo governo Dini nel gennaio 1995, diventa ministro per la funzione pubblica e per gli affari regionali e lo resta fino al marzo 1996. Dal 1996 al 2001 Frattini è presidente del comitato parlamentare di vigilanza sui servizi segreti e dal novembre 1997 all’agosto 2000 è stato consigliere comunale a Roma. Dal 2001 prende parte al governo Berlusconi II come ministro per la funzione pubblica. Nel novembre 2002, dopo un interim di dieci mesi a seguito dei disaccordi tra Berlusconi e Renato Ruggiero, assume il ruolo di ministro degli Affari esteri.

Nell’autunno 2004 lascia la Farnesina, che passa a Gianfranco Fini a seguito di un rimpasto di governo dovuto alla crisi di maggioranza del 2004 e al varo dell’esecutivo Berlusconi III. Nel novembre 2004 subentra a Rocco Buttiglione come candidato Commissario europeo per l’Italia alla Commissione Barroso I. Durante il suo termine come commissario europeo, Frattini è anche delegato dal Presidente del Consiglio al coordinamento degli interventi del governo per lo svolgimento delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Nel 2008 prende l’aspettativa dall’incarico di commissario europeo per candidarsi alle elezioni italiane, restando poi in aspettativa fino alla formazione del nuovo governo Berlusconi IV in modo da evitare che la nomina del suo successore a Bruxelles potesse essere definita dal dimissionario governo Prodi. Formato il nuovo governo ha dato formalmente le dimissioni da commissario, risultando così il secondo commissario europeo di nazionalità italiana a fare questa scelta di “priorità nazionale” sugli incarichi europei dopo Franco Maria Malfatti, presidente della Commissione dimissionario nel 1972.

Dal 2008 al 2011 Frattini è tornato ministro degli affari esteri nel Governo Berlusconi IV, come già tra 2002 e 2004. Dal settembre 2009 è presidente di sezione del Consiglio di Stato, e nel 2012 è assegnato come presidente alla Sezione consultiva per gli Atti normativi. Nel dicembre 2012 lascia Il Popolo della Libertà, definendo poi “estremista” la leadership della nuova Forza Italia, accusandola di aver tradito le origini liberali del partito.

Dal 2011 al 2013 è anche presidente della Fondazione Alcide De Gasperi. Alle successive elezioni politiche del 2013, Frattini sostiene l'”Agenda Monti” del premier uscente Mario Monti e il suo movimento Scelta Civica. L’anno dopo torna presidente di sezione del Consiglio di Stato e sempre nel 2014 è componente dell’Alta corte di giustizia sportiva del CONI, organo giurisdizionale di ultima istanza dell’ordinamento sportivo italiano. Nel settembre 2014 viene nominato presidente del Collegio di Garanzia del CONI, carica mantenuta fino a gennaio 2022. Nel 2018, in occasione della presidenza italiana dell’OSCE, il ministro degli esteri Angelino Alfano lo nomina come “Rappresentante speciale della presidenza OSCE per il processo di risoluzione del conflitto in Transnistria”. Il 21 aprile 2021 viene nominato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, Presidente Aggiunto del Consiglio di Stato.

Il 14 gennaio 2022 il Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa lo elegge all’unanimità Presidente del Consiglio di Stato al posto di Filippo Patroni Griffi, precedentemente eletto giudice della Corte costituzionale; entra in carica il 29 gennaio successivo.

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