Confesercenti Salerno: inflazione ancora su livelli alti, Governo sostenga famiglie ed imprese

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L’inflazione rallenta anche se resta ancorata su livelli alti. Le notizie sul fronte dei prezzi di gas ed elettricità in calo, inoltre, dovrebbero far ben sperare in un 2023 che inizia con il piede giusto ma senza facili ottimismi: pesano sul futuro l’aumento del prezzo dei carburanti ed un inverno che, se si dovesse portare a temperature stagionali, potrebbe condurci ad una fase recessiva.

Le premesse ci sembrano comunque buone: la stagione dei saldi appena iniziata ci permetterà, inoltre, di capire meglio se il clima di fiducia registrato di recente tenderà a consolidarsi. Ma non bisogna dimenticare che le famiglie hanno quasi terminato le ‘scorte’ di risparmi con le quali hanno finora sostenuto la spesa, la cui dinamica d’ora in poi sarà guidata sempre più dal potere d’acquisto.

Fino a primavera, purtroppo, dovrebbero restare le incertezze sia sul mercato delle commodities che su quello delle materie prime alimentari: l’andamento dei prezzi alimentari e dell’energia è determinante, poiché queste voci rappresentano una quota importante della spesa delle famiglie e una loro riduzione avrebbe quindi effetti immediati sul potere d’acquisto.

Per questo il governo, terminata la fase di emergenza, dovrà garantire interventi decisivi per ridurre innanzitutto la pressione fiscale ed il costo del lavoro, per ridare fiato a famiglie ed imprese e sostenere la ripresa della domanda interna.

Il dato tracciato dalla nostra confederazione è molto chiaro, dichiara il presidente provinciale di Confesercenti Salerno Raffaele Esposito, termini come inflazione, recessione e crisi sono purtroppo di moda da mesi e speriamo che dal 2023 possano essere “accantonati” ma per fare si che questo avvenga c’è bisogno di una maggiore azione di sostegno da parte del governo per sostenere con provvedimenti concreti e non più tampone imprese e famiglie.

Come  ricordano i vertici nazionali della nostra organizzazione, che dal primo istante della pandemia ed ancora oggi con maggiore vigore,  è stata vicina ed è al fianco dei nostri tessuti economici e sociali, le scorte ovvero  i risparmi di una vita di sacrifici dei nostri imprenditori e delle nostre famiglie sono a “rischio” esaurimento e questo determinerebbe una catastrofe sociale.

Maggiore attenzione alla speculazione, alle politiche dei prezzi che incidono troppo su imprese e famiglie e un accesso al credito più facilitato per imprese e famiglie senza interessi e la pesantezza della burocrazia potrebbero fare tornare tutti in un clima di maggiore fiducia.

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