Bonus casa, dal superbonus all’agevolazione per i mobili

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La manovra 2023 ha cambiato lo schema usato per i bonus casa: l’idea del governo è quella di evitare rinvii secchi ma l’obiettivo è quello di pesare strada facendo l’efficacia degli strumenti. Ecco il caldendario aggiornato e come funzioneranno gli interventi nei prossimi anni

SUPERBONUS E CONDOMÌNI – Manovra e Aiuti quater hanno stravolto la misura. Dal primo gennaio il superbonus 110% generalizzato è andato in pensione. Per i condomìni la detrazione scende al 90% a meno che l’assemblea non abbia deliberato i lavori entro il 18 novembre 2022 e la Cilas non sia stata presentata entro il 31 dicembre, o abbia deliberato dal 19 al 24 novembre ma presentando la Cilas entro il 25 novembre. I condomìni non dovranno rispettare paletti ma un altro taglio è previsto a partire dal 2024, quando si passerà al 70% per poi scendere al 65% nel 2025

SUPERBONUS VILLETTE – Per le case unifamiliari nelle quali al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo, varrà ancora il 110% fino al 31 marzo 2023. Al di là dell’avanzamento dei lavori, le villette prima casa il cui proprietario o titolare di un diritto reale sull’immobile, con un “reddito di riferimento” non superiore a 15mila euro in base al nuovo quoziente familiare, potranno invece usufruire del bonus al 90% fino al 31 dicembre 2023. I lavori dovranno essere stati avviati a partire da gennaio

QUOZIENTE FAMILIARE – Questo elemento di novità si differenzia dall’Isee e tiene conto solo dei redditi e non dei patrimoni. Come spiega il Sole 24 Ore, “la regola è che vanno sommati i redditi complessivi dei familiari per poi dividerli per un coefficiente costituito dalla somma di più elementi: il contribuente vale 1, se c’è il coniuge si aggiunge +1 (idem se c’è un convivente o un soggetto unito civilmente), un familiare a carico vale +0,5. Andranno considerati i redditi conseguiti nell’anno precedente quello di sostenimento della spesa”

BONUS MOBILI E ELETTRODOMESTICI – Il tetto di spesa della detrazione nel 2022 era di 10mila euro. Doveva scendere a 5mila nel 2023 ma si è scelto di fissare la quota a 8mila euro per non depotenziare in modo eccessivo uno sconto fiscale diventato essenziale in fase di ristrutturazione delle abitazioni, con l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici agganciato al lavoro principale sull’immobile

BONUS BARRIERE ARCHITETTONICHE – Scaduto nel 2022 il bonus facciate c’è invece un’agevolazione prorogata fino alla fine del 2025: si tratta del bonus barriere architettoniche al 75%. Lo sconto fiscale si può utilizzare per ascensori, montacarichi e piattaforme elevatrici ma anche per tutti quei lavori classificati dalle norme tecniche come rimozione di barriere architettoniche. E il caso di lavori per adeguare bagni, cucine e impianti

BONUS CASE GREEN – Inserito nell’ultima manovra, si tratta di un provvedimento che già esisteva tra il 2016 e il 2018 e ora torna in vigore fino al 31 dicembre 2023. Consente di recuperare in 10 rate il 50% dell’Iva versata per l’acquisto di prime abitazioni di classe energetica A e B, comprate direttamente dal costruttore. La misura, finalizzata a favorire la ripresa del mercato immobiliare, prevede una detrazione dall’imposta lorda

SISMABONUS ACQUISTI – Terminata l’agevolazione al 110%, ora chi compra da impresa un immobile realizzato dopo demolizione e ricostruzione, fino a fine 2024 può usufruire di una detrazione al 75 o all’85%

BONUS VERDE – È stato prorogato fino al 2024. Consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per i seguenti interventi: sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili

BONUS RISTRUTTURAZIONI – L’ormai classica detrazione del 50% su un limite massimo di spesa fino a 96mila euro resta in vigore così com’è fino alla fine del 2024. In assenza di cambiamenti, dopo quella data, il beneficio tornerà all’aliquota originale pari al 36% su un massimo di spesa di 48mila euro. La detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo

SISMABONUS – Per le spese sostenute dal primo gennaio 2017 al 31 dicembre 2024 prevede una detrazione del 50%, che va calcolata su un ammontare massimo di 96mila euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo. La detrazione è più elevata (70 o 80%) quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (80 o 85%)

ECOBONUS – Comprende tutti quei lavori volti ad aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici. La sua detrazione può arrivare al 65% e resterà in vigore fino alla fine del 2024

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