Assegno unico: entro febbraio va comunicato il nuovo ISEE, cosa fare per non perdere nulla

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Parte la corsa al rinnovo dell’Isee per 5 milioni 330mila famiglie beneficiarie dell’assegno unico universale. Anche se il Governo ha annunciato di voler intervenire nei prossimi mesi proprio su questo punto, gli importi spettanti per ciascun figlio raggiunto dalla misura saranno modulati in base all’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) del nucleo familiare anche nel 2023.

C’è tempo fino al 28 di febbraio per inviare la Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) all’Inps e ottenere l’aggiornamento dell’indicatore, altrimenti a partire dalla mensilità di marzo verrà erogata solamente la quota minima di 50 euro per ciascun figlio. A quel punto solo chi aggiornerà l’Isee entro il 30 giugno potrà ottenere gli importi arretrati ricalcolati in base al parametro dal mese di marzo: chi lo farà dopo, li riceverà modulati in base all’indicatore solo dal momento di presentazione della Dsu.

Chi deve rinnovare l’Isee

Su un totale di 8.446.512 figli raggiunti, sono il 18,6% quelli a cui l’assegno unico viene riconosciuto in assenza di un Isee in corso di validità del nucleo familiare di appartenenza (in tutto 1.567.607, in base ai dati Inps a fine novembre 2022). A non aver presentato l’Isee l’anno scorso, dunque, sono state numerose famiglie interessate dalla misura, nonostante risulti “superfluo” averlo solo per coloro che superano i 40mila euro: solo oltre questa soglia spetta comunque la quota minima universale. Stupisce ancor di più notare, nonostante i correttivi previsti in questi casi alla scala di equivalenza, che l’Isee non è stato presentato per ben 42.899 figli disabili a cui viene riconosciuta la misura, quindi, in forma minima.

Per gli altri figli beneficiari, per cui è stato compilato un Isee nel 2022 (6,88 milioni), resta necessario presentare la nuova Dsu entro il prossimo 28 febbraio per continuare a percepire le somme spettanti in base alla situazione economica. Altrimenti, ad esempio, per 3,98 milioni di figli con Isee inferiore a 15mila euro, da marzo l’assegno potrebbe scendere dai 195 euro riconosciuti in media in questa fascia ai 50 della quota minima.

La stessa scadenza va rispettata anche dai circa 350mila nuclei a cui gli importi vengono riconosciuti insieme al reddito di cittadinanza, per cui il rinnovo dell’Isee si rende doppiamente necessario per mantenere entrambe le prestazioni sociali.

Fonte: IlSole24Ore

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