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Salernitana, serve un colpo contro una delle “big” per la corsa salvezza

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Davide contro Golia, altro che scontro salvezza. Ma, lo insegna la storia, la Salernitana non deve partire già battuta nel confronto con la Juventus. D’altronde, all’Arechi, la Vecchia Signora in passato è già stata battuta: era il campionato di Serie A 1998/99 e Marco Di Vaio, su assist di David Di Michele, fece impazzire letteralmente i tifosi granata. Non bastò a conquistare la permanenza nella categoria, ma quelle emozioni, le vibrazioni dei gradoni, il sapore di un’impresa, restano indelebili. Ecco. Un’impresa. La Salernitana ha bisogno di battere una “big” tra le mura amiche per fare il definitivo salto di qualità e dare una svolta alla sua stagione. E l’occasione, contro una squadra forte, ma ancora scossa per la penalizzazione di 15 ricevuta per il caso plusvalenze e la spada di Damocle di ulteriori possibili punizioni in arrivo, sembra più unica che rara. Nonostante le indisponibilità di Mazzocchi, Fazio, Maggiore, la Salernitana si è ritrovata a Lecce, anche grazie al cambio di modulo operato da mister Nicola. La vittoria ottenuta al Via del Mare ha spezzato la serie negativa che durava da 7 turni e ora il team dell’ippocampo non vuole più fermarsi. Piatek e Dia proveranno ad emulare Di Michele e Di Vaio e lanciano la sfida alla retroguardia bianconera. Perché se è vero che la squadra di Nicola dovrà fornire una grande prova in termini di applicazione in fase difensiva (con 38 reti incassate i granata hanno ancora la peggior difesa della massima serie), è vero anche che le partite di vincono segnando un gol in più dell’avversario e, a parte il senegalese (già a bersaglio 8 volte), tutta la squadra negli ultimi 20/30 metri può fare molto di più rispetto alle 25 reti finora realizzate.
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