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All’Unisa di Salero si parla di web sicuro: processo simulato con ANM, Polizia Postale e Gff

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Le Istituzioni fanno rete per educare i giovani a sfruttare le potenzialità del web e delle community online e per illustrare le conseguenze connesse al cattivo utilizzo degli strumenti informatici, quali, per esempio, il cyberbullismo, la pedopornografia, la violazione della privacy, il caricamento di contenuti inappropriati, il revengeporn, la violazione del copyright. Si è svolta nell’Aula delle Lauree della Facoltà di Ingegneria di UniSa la IV edizione di “Una rete di sicurezza” con la “simulazione di un processo penale”, organizzata dall’Associazione Nazionale Magistrati – Distretto di Salerno, in collaborazione con la Polizia Postale e l’Ente Autonomo Giffoni Experience. “Credo che questa sia un’occasione importantissima per far comprendere ai ragazzi che è necessario essere consapevoli quando si naviga in rete – ha detto il rettore Vincenzo Loia. Il Questore Giancarlo Conticchio ha ricordato ai ragazzi che “tutto quello che facciamo on line lascia una traccia”. Il processo simulato ha riguardato il caso di una sedicenne, che, per ingenuità, si è fidata di un approccio in rete, finendo poi per essere massacrata sullo stesso social nel quale era convinta di aver incontrato l’amore. Protagonisti del processo simulato sono stati il Giudice Sergio De Luca, il Pubblico Ministero Francesca Fittipaldi, l’avvocato Agostino Allegro, il Responsabile della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale di Salerno, Roberta Manzo e la vittima di cybercrime. Al termine si è tenuto il dibattito alla presenza del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno Pietro Indinnimeo e della dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica, Campania, Basilicata Molise, Maria Rosaria Romano.
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