Cgia: è allarme furti e spaccate per gli esercenti (di Tony Ardito)

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Furti e spaccate continuano a essere un problema per commercianti e artigiani. Le situazioni più critiche si verificano nelle città del Nord: Milano, Parma, Bologna, Rimini, Imperia, Firenze e Torino sono le province italiane dove i negozianti sono i più bersagliati dai malviventi.

La denuncia arriva dalla Cgia (Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre): secondo i dati di un report su dati del 2021 sono oltre 56 mila quelli registrati, il 10,8% in più rispetto al 2000. Quasi 3 su 4, il 72,3% del totale, restano impuniti per un costo economico per gli esercenti che si stima aggirarsi attorno ai 3 miliardi l’anno.

Per la nota sigla, la difficoltà di consegnare alla giustizia coloro che si sono resi responsabili di tali illeciti sta diventando ormai cronica e, probabilmente, sta condizionando anche le statistiche. Non è da escludere, infatti, che la riduzione del numero delle denunce registrato negli ultimi anni prima dell’avvento del Covid, non sia riconducibile a una ritrovata sicurezza, ma a un atteggiamento di sfiducia delle vittime nei confronti delle Istituzioni che li spinge a non denunciare alle autorità giudiziarie il danno subito.

L’Ufficio studi della Cgia, che ha elaborato i dati dell’Istat, tiene a sottolineare che la problematica non ha nulla a che vedere con una critica alle Forze dell’Ordine, anzi. Il rilievo è di natura meramente politica: se Carabinieri e Polizia disponessero di un numero più alto di uomini e mezzi in grado di presidiare con maggior attenzione il territorio soprattutto nelle ore notturne, i malviventi avrebbero sicuramente la vita più dura.

I negozi si attrezzano come fortini, controllati 24 ore su 24 dai sistemi di videosorveglianza. Sta qui infatti il boom, negli ultimi anni, di installazioni di saracinesche, inferriate e vetri antisfondamento che, hanno arginato queste intrusioni. I dati però dicono che il numero di coloro che ricorrono ad una assicurazione è in calo.

Il premio di una polizza contro i furti ha ormai dimensioni economiche proibitive, soprattutto per alcune tipologie merceologiche, quelle, ovviamente, di maggior pregio. Le attività più a rischio e storicamente più appetibili per ladri e rapinatori restano comunque gli orafi/gioiellieri, i pellicciai, i tabaccai, i farmacisti e i benzinai.

Grazie ai pagamenti elettronici, alle telecamere di sorveglianza e alle casseforti a tempo, ora il rischio è sceso, tuttavia rimangono ancora un obbiettivo sensibile per molte bande dedite ai furti. Da qualche anno sono sempre più nel mirino dei criminali pure i negozi di prodotti tecnologici gli autoriparatori/concessionari auto-moto, i commercianti di bici di pregio, i supermercati/alimentari, la moda/abbigliamento sportivo e i negozi di cosmetici e profumi.

di Tony Ardito

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