“Non sono un visionario né in cerca di popolarità – scrive via social il protagonista dell’incontro ravvicinato, come riporta il sito web lacittadisalerno.it – questo è quanto ho dichiarato ai carabinieri della stazione di Eboli.
Ciò che abbiamo avvistato questa mattina, durante la nostra solita passeggiata mattutina sui monti tra Eboli e Battipaglia ,ha dell’incredibile: mi trovavo, con mia moglie, a passeggiare su un sentiero che costeggia un boschetto ed ecco che scorgiamo, a una distanza di circa 30 metri, al centro del sentiero, una grossa sagoma nera che ci osservava.
Estraggo il telefonino dalla tasca per fotografare ciò che credevo fosse un grosso cinghiale, ma nel mentre scattavo si è mosso ed è lì che mi sono accorto che: data la forma slanciata della sagoma, i movimenti lenti e felpati, la testa piccola e arrotondata, la coda lunga che quasi toccava a terra, curva nell’ultimo tratto non si trattava di un cinghiale.
Con uno scatto fulmineo si è nascosto nel boschetto e noi abbiamo fatto un altrettanto fulmineo dietrofront“.
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