Il primo – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – ormai semidistrutto, il secondo ed il terzo in abbandono.
Mentre per il primo sarebbe necessario il recupero almeno degli spazi edilizi, per gli altri due, superati i vincoli della sovraintendenza, potrebbero essere “ripresi ” e destinati a fruizione culturalmente adeguata.
Tornando all’edificio “diroccato”, esso gravita in pieno centro storico alto, circondato da abitazioni e storici orti conventuali, rappresentando un monumento all’immobilismo amministrativo, in quanto praticamente irrecuperabile, ma strategicamente posizionato in un punto dove, i moderni residenti, avrebbero maggiormente necessità di parcheggiare le proprie autovetture e non lasciarle nei vicoli, larghi e piazze monumentali, emblema del moderno degrado sociale.
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