È quanto emerge da una ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia.
Nonostante la prevalenza di macchinari connessi e sistemi di monitoraggio e controllo mezzi, si rileva un crescente interesse verso software gestionali, piattaforme di integrazione dati e sistemi di mappatura, riflettendo un cambiamento negli ambiti di investimento. Circa il 72% delle aziende agricole nostrane adotta soluzioni di Agricoltura 4.0. La espansione della superficie coltivata con tecnologie digitali è moderata, passando all’8% nel 2022 al 9% nel 2023.
In Italia, il carbon farming – pratica agricola che mira a catturare e immagazzinare carbonio nel suolo per ridurre le emissioni di gas serra e preservare la biodiversità – resta limitato, solo il 22% delle aziende agricole dichiara di conoscerlo e il 9% di adottarlo effettivamente.
La tracciabilità digitale si conferma uno strumento chiave per garantire trasparenza e sostenibilità lungo la filiera agroalimentare. Il mercato delle soluzioni digitali per la tracciabilità è in forte crescita, con un incremento del 22% nello scorso anno. Il rapporto evidenzia come le tecnologie come l’Internet of Things, il Cloud e la Blockchain stiano trasformando il modo in cui i dati vengono raccolti e condivisi, migliorando la visibilità e la sicurezza delle informazioni lungo la catena di approvvigionamento (supply chain).
di Tony Ardito
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