“La nostra unica preoccupazione – ha detto l’assessore comunale all’Ambiente Gerardo Calabrese – è sempre stata la salute. Noi in passato ci siamo costituiti anche parte civile nei procedimenti. Da tempo, comunque, stiamo lavorando alla delocalizzazione.
Il Comune di Salerno già nel gennaio 2007, quando approvammo il Puc, aveva previsto una norma proprio tesa a favorire la delocalizzazione dello stabilimento, riconoscendo un indice di edificabilità più elevato del comparto in cui è inserito”. “Gli operai – spiega Anselmo Botte, segretario Cgil Salerno – domani andranno a lavorare. Questo provvedimento, almeno per ora, non comporta la chiusura della fabbrica. Le maestranze sono comunque preoccupate per il loro futuro”.
M5S SU SOSPENSIONE. “La nuova sospensione della Regione Campania dell’autorizzazione integrata ambientale delle Fonderie Pisano di Salerno è un segnale importante per avviare una inversione di tendenza e rispondere agli ultimi rilievi dell’Arpac. Non basta però. L’impianto dev’essere delocalizzato perché non è compatibile con una zona così densamente abitata”.
Lo dice il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano che aggiunge “I controlli sono fondamentali per accertare se vi siano stati sversamenti di rifiuti nell’area circostante lo stabilimento e nel fiume Irno – continua – e quindi la tutela della salute dei residenti e lavoratori”.
“Le iniziative del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale sono state finalizzate sempre e solo – aggiunge – per chiedere chiarezza sull’emergenza ambientale e sanitaria a tutela dei residenti e degli stessi lavoratori”. “La Regione Campania – conclude Cammarano – a distanza di tempo comincia a dare segnali sulla vicenda Fonderie Pisano e questo è un fatto positivo”.
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