Limiti di utilizzo di denaro contante. Province italiane con rischio più alto

Stampa
Il limite di utilizzo del denaro contante è stato cambiato più volte nel tempo.

Dall’anno 2000 al 2010 il limite è oscillato da 12.500 a 5.000 euro. Successivamente è sceso a 2.500 e poi a 1.000 euro.

Ad oggi vale il limite di 3.000 euro, come innalzato dall’art. 3 del D. Lgs. N. 90/2017 che ha fissato il nuovo limite di utilizzo del contante.

Il limite di pagamento in contanti è per contrastare l’evasione fiscale. Di qui l’impegno del Governo Conte bis di ridurre il più possibile l’uso del contante con l’utilizzo di carte di credito.

In Europa non vige un divieto uniforme all’uso del contante al di sopra di soglie predefinite e la normativa in molti Stati è assente ed in altri è differenziata.

Sul sito del Dipartimento del Tesoro è possibile leggere lo studio sull’analisi del rischio di riciclaggio, aggiornato a tutto il 2018. Viene specificato che nell’Eurozona, per l’anno 2016, sono stati effettuati 129 miliardi di transazioni in contanti.

Nello specifico si evidenzia che nei paesi dove esiste un limite legale, la vulnerabilità legata alle transazioni caratterizzate da elevato uso del contante, sono maggiormente mitigate dal divieto di utilizzo sopra tale limite.

I Paesi che registrano un ammontare più significativo di transazioni in contanti sono prevalentemente i Paesi del Sud Europa, ma anche Germania, Austria e Slovenia.

Per quanto attiene alla stima del valore di queste transazioni, i Paesi con la percentuale più alta risultano essere Cipro, Malta e la Grecia, seguono l’Italia, insieme a Spagna e Austria.

Tra gli obiettivi dichiarati dell’Eurosistema, comunque, vi è quello di contrastare gli utilizzi illeciti del contante, per finalità di riciclaggio.

In tale linea si inscrive la recente decisione di sospendere l’emissione del taglio delle banconote da 500 euro a partire dal 27 gennaio 2019.

Il documento specifica che nel 2016, la BCE ha condotto un ampio studio presso punti vendita dell’Area euro, al fine di stimare il valore e il volume dei pagamenti in contanti rispetto agli altri strumenti di pagamento.

I risultati dell’indagine mostrano, relativamente al campione di soggetti residenti in Italia, che nel 2016 il contante è stato lo strumento più utilizzato nei punti vendita: l’86% delle transazioni è stato regolato in contanti rispetto al 79% registrato nell’Area euro.

Con riferimento alla distribuzione territoriale delle transazioni, l’elaborazione dei dati effettuata direttamente dalla Banca d’Italia ha evidenziato come il contante è lo strumento più utilizzato per le operazioni presso i punti vendita in tutte le regioni italiane, anche se con differenze significative.

Il contante è risultato meno utilizzato al Nord e più diffuso al Centro e al Sud: le percentuali più basse di transazioni in contante sono state registrate in Lombardia (81%), Sardegna (82%) e Toscana (82%), mentre quelle più alte in Calabria (94%), Abruzzo, Molise e Campania (91%).

Quanto all’utilizzo del contante come riserva di valore, il 28% degli intervistati ha dichiarato di detenere contante anche a fini “precauzionali”, prevalentemente per una cifra compresa tra i 100 e i 500 euro.

Tale percentuale è superiore al Sud (32%) e inferiore nel Nord Ovest (24%), mentre la media europea si attesta al 24%.

L’uso del contante nel paese non è uniforme.

Le province contraddistinte dal livello di rischio ‘relativo’ più elevato/alto sono concentrate nelle regioni centro-settentrionali del Paese.

La categoria di rischio immediatamente inferiore, medio-alto, include, pressoché nella stessa misura, alcune province centro-meridionali e del settentrione (collocate principalmente nel Nord-Est e nelle aree di confine).

Utilizzi eccessivi di contante con indicatore per il settore privato.

Le classi di rischio suddiviso per Province.

Rischio alto: Aosta, Milano, Lodi, Bolzano, Udine, Trieste, Gorizia, Venezia, Verona, Parma, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Firenze, Prato, Pistoia, Lucca, Siena, Arezzo, Pesaro-Urbino, Perugia, Terni, Rieti, Roma, L’Aquila, Cagliari.

Rischio medio-alto: Imperia, Torino, Biella, Verbano-Cusio-Ossola, Varese, Como, Sondrio, Trento, Belluno, Pordenone, Treviso, Padova, Piacenza, Modena, Livorno, Pisa, Ancona, Ascoli Piceno, Viterbo, Latina, Frosinone, Campobasso, Caserta, Napoli, Avellino, Potenza, Cosenza, Sassari.

Rischio medio: Savona, Alessandria, Novara, Pavia, Monza-Brianza, Lecco, Bergamo, Cremona, Mantova, Rovigo, Vicenza, La Spezia, Rimini, Macerata, Chieti, Isernia, Benevento, Salerno, Foggia, Lecce, Crotone, Catanzaro, Palermo, Messina, Enna, Catania, Nuoro.

Rischio basso: Cuneo, Asti, Vercelli, Genova, Brescia, Reggio Emilia, Massa Carrara, Grosseto, Fermo, Teramo, Pescara, Barletta-Andria Trani, Bari, Brindisi, Taranto, Matera, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Oristano, Ogliastra, Olbia-Tempio.

Per approfondire oltre si rinvia al documento del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 2019 che fa una sintesi dell’analisi nazionale, dei rischi di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo, elaborata dal Comitato di sicurezza finanziaria, aggiornata al 2018.

Luca De Franciscis

dottore commercialista

6 Commenti

Clicca qui per commentare

  • Una banconota di 100 euro dopo 30 passaggi di mano rimane inalterata come valore. 100 euro di CC dopo 30 passaggi puo’ diventare 0 a causa delle commissioni.
    In realta’ in Italia i nostri politici sono sottomessi al potere della finanza.
    Andate a vedere le transazioni sui CC, e’ la la trippa.
    E sopratutto abolite i paradisi fiscali: Olanda Lussemburgo ecc.ecc.

  • questa storia del denaro contante è una truffa, non ha nulla a che vedere con la vera evasione: le evasioni di denaro all’estero verso paradisi fiscali avvengono per altri canali e sono quelle che davvero impoveriscono uno Stato. Qualcuno pensa che per portare decine di milioni all’estero vengano usate carriole di soldi in tagli da cinquanta euro?!??! ridicolo. Tutte queste transazioni avvengono già oggi tramite circuiti bancari e triangolazioni! Quindi è vero l’esatto contrario: per combattere l’evasione bisogna eliminare le transazioni elettroniche e bancarie! In quel caso l’evasione sarebbe ridotta ad una evasione interna, e quindi a un “non impoverimento” dello Stato, ma solo ad una diversa “dislocazione del denaro” all’interno di esso.

  • La vera evasione la fanno le grandi aziende e multinazionali presenti in Italia che, si fatturano regolarmente utilizzando le transazioni elettroniche, ma poi, al momento di pagare non pagano ricorrendo ad artifici ben noti alla finanza (compensazioni fasulle, giri di danaro ecc)….tale volume di evasione, di poche decine di aziende, ammonta a quasi venti volte quelle di milioni di piccoli evasori ( spesso per necessita)

  • … i due commenti di sopra.

    E’ una ulteriore truffa al popolo per favorire “banche” americane.
    Così i soldi transitano all’estero e non restano in mano agli italiani.
    Altro che libero mercato !!!!

  • Per azzerare (o quasi) l’evasione da parte di tutti…propongo Max prelievo in contanti 10 euro al giorno (tanto gli anziani tra diabete, colesterolo e trigliceridi che cazzo di spesa c’hanno da fare tutti giorni).
    Le commissioni sono una scusa,vengono dedotte dalla dichiarazione dei redditi come costo.e cmq si, possono anche essere ridotte per legge.
    Tutto deve essere tracciato!!! Ed addio evasione

  • Alessandro: HAHHAAHAHAHAHAHAH o sei ingenuo o non hai capito nulla di nulla! scegli tu. Non ho tempo di risponderti su ciascuna delle cose che affermi (in completo errore). Uno solo, tra le tante stupidaggini: le commissioni sono una scusa! dunque, prima cosa sono una REALTA oggi, quindi primo errore tuo. Seconda cosa, la deduzione come dovrebbe funzionare? io pago 10, la banca prende 11, poi prende un altro euro dall’altro che riceve (tra tasse varie), e in totale una cosa che in contanti costava 10 costa 12, i 2 in più li vorresti dedurre dalla dichiarazione? quindi riassumendo, pago 10, costa 12, 2 li mette lo Stato o chi altri (visto che la banca i suoi 2 li ha presi e non li molla neppure sotto minaccia??? Tralascio il resto, ma sei fuori strada. Altri ti hanno spiegato altre cose sopra.
    Ultima cosa, questo tuo sistema miracoloso come dovrebbe evitare l’evasione delle multinazionali che pagano il 4% invece del 44 che paghiamo noi sporchi evasori di pane e caffè???! mah…..

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente. I commenti di questo blog non sono moderati nella fase di inserimento, ma Salernonotizie si riserva la facoltà di cancellare immediatamente contenuti illegali, offensivi, pornografici, osceni, diffamatori o discriminanti. Per la rimozione immediata di commenti non adeguati contattare la redazione 360935513 – salernonotizie@gmail.com Salernonotizie.it non e’ in alcun modo responsabile del contenuto dei commenti inseriti dagli utenti del blog: questi ultimi, pertanto, se ne assumono la totale responsabilità. Salernonotizie.it si riserva la possibilità di rilevare e conservare i dati identificativi, la data, l’ora e indirizzo IP del computer da cui vengono inseriti i commenti al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. Salernonotizie.it non è responsabile del contenuto dei commenti agli articoli inseriti dagli utenti. Gli utenti inviando il loro commento accettano in pieno tutte le note di questo documento e dichiarano altresì di aver preso visione e accettato le Policy sulla Privacy.