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Caso Scarano: martedì il Riesame sulle misure cautelari

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Emergono particolari interessanti dai verbali di interrogatorio che la Procura di Salerno sta accumulando per dare corpo alla richiesta formulata al Riesame di convertire gli arresti domiciliari a carico di Mons. Nunzio Scarano in detenzione carceraria. Il pm Elena Guarino ha ascoltato le persone indagate per l’ipotesi di riciclaggio di capitali che vede, come principale architetto del sistema, proprio l’alto prelato.

Secondo l’accusa Scarano avrebbe chiesto ad una sessantina di persone di firmare assegni circolari per coprire un mutuo ipotecario, salvo poi rimettere in contanti il pari importo degli assegni. Ciò che verrebbe fuori dagli interrogatori è il doppio risvolto dell’indagine: a quanto pare alcuni degli indagati erano consapevoli di quanto accadeva, ma non si erano insospettiti per il prestigio di cui godeva Mons. Scarano. Altri, invece, erano ignari finanche delle donazioni che sottostavano al giro di denaro, forse finalizzate alla copertura del riciclaggio.

Ipotesi tutte la riscontrare, ma molti degli indagati hanno riferito di aver emesso gli assegni e di aver accettato i contanti senza nutrire dubbi sulla legalità dell’operazione perché pensavano solo di aiutare un amico e per la fiducia assoluta che riponevano nell’uomo di Chiesa. Il Tribunale della Libertà ai pronuncerà martedì.

Fonte LIRATV

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