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Salernitana, rabbia e paura sono cattivi alleati

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Domani la Salernitana sarà ricevuta da Papa Francesco. Lotito e Mezzaroma, probabilmente, doneranno al Santo Padre una maglia granata sperando in qualche benedizione propizia in vista delle ultime quattro giornate del campionato e con alle viste gli spareggi promozione. La Salernitana delle ultime giornate, Gustavo a parte, si è inceppata in prima linea. Mendicino non segna da 300 minuti ed anche domenica l’attaccante pur dannandosi l’anima è apparso poco lucido negli ultimi sedici metri. Questione attacco sollevata anche dalla proprietà.

Anche Lotito ha chiesto maggiore concretezza alle punte chiedendo a tutti di essere più cinici perchè ci si sta giocando tantissimo. Gregucci, con il nuovo assetto, sembra aver trovato la quadratura del cerchio ma qualcosa, lì in avanti, non sembra girare per il verso giusto. Un problema non di poco conto che il mister spera di risolvere con il ritorno a pieno regime di Ciro Ginestra. Capitolo attacco a parte la Salernitana in questa settimana dovrà lavorare su due aspetti: quello tattico e soprattutto psicologico.

Sul piano tecnico l’allenatore granata studierà punti di forza e soprattutti i punti deboli del Pisa che sembra essersi rigenerato con l’avvento del nuovo allenatore. Gregucci, però, dovrà lavorare anche sul piano psicologico. Domenica, all’Arechi il pallone peserà moltissimo per i giocatori della Salernitana consapevoli di giocarrsi tantissimo e di non poter sbagliare. Bisogna riprendersi dalla delusione del gol incassato a tempo scaduto e bisognerà andare in campo, per quanto possibile con la mente sgombera senza avere paura del Grosseto che incalza e del calendario e degli incroci che attendono la Salernitana e le altre.

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