Imponente il servizio d’ordine predisposto dalla Prefettura: sul posto ci sono circa 300 uomini della Polizia di Stato, Carabinieri, Esercito, Capitaneria di Porto e Protezione Civile. Non è escluso che un centinaio di migranti possano stazionare provvisoriamente in via dei Carrai a Salerno. Nel Salernitano dovrebbero rimanere almeno 250 migranti che saranno portati nei centri di accoglienza a Sud del capoluogo. Sono nove le postazioni dove i migranti dovranno lasciare le proprie generalità. Nell’operazione, che durerà diverse ore, sono impegnati anche 150 uomini della Protezione Civile regionale e del Comune di Salerno. I primi a sbarcare dalla nave Etna della Marina Militare sono stati 85 immigrati affetti da scabbia. Le 85 persone, molte delle quali con mascherine e tute protettive, sono state fatte salire su alcuni pullman per essere trasferiti nelle strutture sanitarie regionali dove saranno curate.
”Sono fiera ed orgogliosa di prestare servizio in questo territorio. Ho visto da parte degli amministratori del Salernitano una grande solidarietà, il valore più alto che ha questo territorio”. E’ quanto ha detto il Prefetto di Salerno, Gerarda Maria Pantalone. Il prefetto di Salerno ha ricordato che il territorio Salernitano ospita già da qualche tempo 387 migranti ai quali, da stasera, dovrebbero aggiungersene almeno altri duecento. ”Lasciamo da parte la politica politicante, soprattutto quando di fronte hai gli occhi sgranati di bambini disperati. E’ un dovere assoluto di umanità accogliere questa gente”. A dirlo il Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca. ”E’ il momento di passare – ha detto de Luca sull’impegno dell’UE – dalla chiacchiere ai fatti, l’Italia da sola non regge più”.
”E’ un dovere civico e morale accogliere ed assistere chi ha bisogno di aiuto e Salerno lo ha fatto egregiamente, mostrando il suo volto civile e democratico – dice Franco Tavella, segretario generale Cgil Campania – ma l’Italia non deve essere lasciata da sola. Il Governo deve porre la questione immigrazione al centro dei tavoli di Bruxelles perché la solidarietà non può avere bandiere nazionali, ma deve essere un problema comunitario. Salerno, dal canto suo, può dare il proprio contributo affinché, finalmente, il Mediterraneo diventi un mare di scambio e di pace e non di morte e divisione”.
”Si tratta – sottolinea Anselmo Botte, responsabile del Dipartimento Immigrazione della Cgil Salerno – di siriani, libici, eritrei, libanesi che fuggono da una guerra civile che ha mietuto e sta mietendo centinaia di migliaia di vittime. Chiedo a tutti coloro che storcono il naso o si lasciano andare a dichiarazioni xenofobe e razziste cosa avrebbero fatto se fossero stati al loro posto, in un Paese martoriato da terribili violenze e disumana crudeltà”. Con Botte, sul posto anche i mediatori culturali della Cgil, il delegato Flai Rachid Bensadi e Jamal Quaddorah, responsabile del Dipartimento Immigrazione della Cgil Campania. Tra i migranti circa 400 donne, molte in gravidanza, e oltre 90 bambini.
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