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Immigrazione: Triassi, in aumento casi malattie infettive. Malore durante lo sbarco per un immigrato

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Crescono i casi di malattie infettive ma non c’è ancora una situazione emergenziale. Lo ha detto Maria Triassi direttore del Dipartimento di Sanità pubblica della Federico II a margine della presentazione del Progetto Araknos II.

Secondo quanto spiegato da Triassi, in Campania si assiste a un incremento dei casi di tubercolosi e al ritorno di alcune malattie infettive che, nel vecchio continente, sono “quasi del tutto debellate, silenti”.

All’origine – secondo quanto spiegato da Triassi – la crescita del fenomeno migratorio che, “ogni giorno fa registrare nuovi sbarchi sulle nostre coste” e “le cattive condizioni igienico sanitarie” in cui i migranti vivono in Italia e in Campania.

“In alcune nazioni da cui provengono i migranti – ha detto Traissi – alcune patologie come la tubercolosi e la meningite, che da noi sono quasi del tutto scomparse, sono endemiche e silenti nell’individuo. Questi virus – ha aggiunto – con i climi più freddi possono acutizzarsi e diffondersi”.

Una situazione che può diventare di difficile gestione soprattutto se “il portatore di malattie infettive viene a contatto con i malati cronici che, di conseguenza, soffrono di immunodepressione”.

Da Triassi l’invito a “non abbassare la guardia, a estendere e consigliare le vaccinazioni obbligatorie ai migranti e a trovare soluzione al le condizioni abitative inaccettabili in cui i migranti vivono perché – ha concluso – costituiscono un fattore che favorisce lo sviluppo di malattie infettive”.

Intanto durante le operazioni di sbarco uno dei migranti con problemi cardiaci è stato soccorso dal personale dell’humanitas e stabilizzato dai sanitari del punto medico avanzato prima del trasferimento al Ruggi.

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