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Iscrizioni, Macalli a LIRATV: “Una decina di società rischiano di scomparire”

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“Abbiamo società che non sono in grado di presentare le garanzie richieste, speriamo riescano a sanare entro il 15 luglio. Sono problemi mi auguro risolvibili, ma ero e resto preoccupato. Una decina di società non hanno presentato le fideiussioni: nella migliore delle ipotesi avranno una penalizzazione, nella peggiore andranno a casa”. Lo ha detto il Presidente della Lega Pro Mario Macalli ieri a Goal su Goal a LIRATV.  Contemporaneamente altre società hanno problemi agli stadi, è una lacuna che si trascina da anni con deroghe diventate abitudini su cui ci si è cullati”.

Sul consiglio federale convocato dopo le dimissioni di Abete Macalli dice: “Siamo stati convocati prima del Consiglio Federale da Abete ed abbiamo capito le ragioni per cui ha ritenuto di doversi dimettere, non è stata una buona giornata per chi come me ha condiviso un lungo percorso con lui. Prendiamo atto della sua decisione, la rispettiamo e procediamo secondo lo statuto alla designazione del nuovo presidente. L’assemblea straordinaria è già convocata per l’11 agosto quando provvederemo alle elezioni del nuovo presidente. Per ora non ci sono candidature, ci saranno nel momento in cui i soggetti intenzionati presenteranno un programma, in democrazia deciderà la maggioranza. Tavecchio da solo rappresenta il 34%, dovrà trovare il resto per arrivare al 51%. Non facciamoci prendere dal panico, l’11 agosto eleggeremo tranquillamente il presidente. Io ho rinunciato a presentarmi come vice, la mia priorità è la Lega fino al termine del mandato se ci arriverò. Non ho brama a raggiungere poltrone che non mi interessano, vedremo se sarà necessaria o meno la mia nomina. Lotito vicepresidente? Fa parte di una strategia, nulla di strano se fosse così. Ghirelli è un dipendente della Lega Pro, continui a fare il dipendente. Il calcio italiano non è allo sfascio come lo descrivono, può succedere una sconfitta. Ci sono troppi stranieri, il ricambio tecnico è difficile perché i nostri non giocano. I campioni sono pochi, ma si continua ad attingere all’estero penalizzando i giovani italiani. Ben venga anche il ringiovanimento nelle istituzioni calcistiche, se qualcuno ritiene di essere all’altezza si presenti, ottenga i voti e governi. La capacità di un dirigente non si misura con l’età”.

 

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