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Montervino a La Città: “Addio senza veleni. Però potevano farmi almeno una chiamata…”

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«Conosco il calcio, ero preparato. Sarebbe stato bello vedersi comunque e dirsi le cose negli occhi, non necessariamente da società a calciatore, piuttosto alla persona, tra uomini. Avrei preferito un trattamento diverso: una telefonata, una pizza tra amici. Non è accaduto. Spero almeno di aver lasciato un buon ricordo». A parlare Francesco Montervino capitano della Salernitana fino al 30 giugno che, in una intervista a La Città non nasconde la sua amarezza per come si sia conclusa la sua esperienza in granata e per il trattamento ricevuto dalla società.

Montervino potrebbe ben presto svolgere il ruolo di dirigente a Taranto nella sua città d’origine. Poi, tornando alla Salernitana ed allo stipendio ritenuto da qualcuno troppo alto rispetto ai parametri imposti dalla società il capitano dice: «Dipende, se lo rapportiamo a quello di chi magari non.. vabbé lasciamo perdere. Il mio era alla portata. In ogni caso non mi è stato proposto qualcosa di diverso e quindi non c’è stato modo di valutare, accettare o meno.

Non credo comunque che abbiano inciso queste valutazioni: il budget della Salernitana è solido e il club ha due presidenti con nomi spendibili. Fino al 30 giugno ho aspettato solo la chiamata della Salernitana. Lo dovevo al club col quale ho condiviso per 3 anni vicissitudini belle e meno belle. Poi purtroppo quello che speri non accade. Però io posso solo ringraziarli. Pure la Salernitana credo dica grazie a Montervino: in D mi sono rimesso in gioco su ogni aspetto, quest’anno ho fatto un grande campionato contrariamente alle idee di certi personaggi».

Infine su Somma dice: «E’ all’altezza di poter gestire la piazza di Salerno. Ci conosciamo, ci rispettiamo, non c’è grande confidenza ma è un tecnico molto preparato. Mi fa piacere che la scelta sia ben vista dalla gente»

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