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Crescent: M5S, va abbattuto e basta. ‘Paradossale rinviati giudizio determinino nuove procedure’ 

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 ”A processo per falso ideologico, abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva. Il sindaco decaduto, gran parte dell’attuale giunta e svariati dirigenti comunale dovranno rispondere davanti a un giudice, e non a telecamere compiacenti, sul Crescent, una speculazione edilizia che ha sfregiato l’angolo più suggestivo della città, a tutto vantaggio dei privati, a danno delle tasche dei salernitani, come sostengono le accuse degli inquirenti”. Lo sostengono in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle, Isabella Adinolfi Andrea Cioffi, Silvia Giordano, Mimmo Pisano, Angelo Tofalo. ”Finalmente si farà luce su una vicenda piena di aspetti inquietanti, come quello di aver fatto pagare ai cittadini la realizzazione della piazza, circa 30 milioni di euro, e non ai privati. Per non parlare dell’anomala procedura che ha portato al vergognoso silenzio assenso sulle autorizzazioni paesaggistiche che hanno dato il via alla realizzazione di quello che oramai è famoso in Italia come l’ecomostro di Salerno.
Appare paradossale inoltre – aggiungono i parlamentari – che oggi questi amministratori rinviati a giudizio possano poter determinare le nuove procedure relative al Crescent, come la risibile idea di abbassarlo di appena 50 centimetri”. Il MoVimento 5 Stelle di Salerno ”chiede un completo cambio di marcia per il bene di questa città: progetti e iniziative del tutto nuove, non i soliti amministratori con idee anni ’90 e con una agenda giudiziaria da fare impallidire. Questo rinnovamento non si può avere con 50 centimetri in meno né con l’eliminazione dei soli edifici pubblici previsti dal progetto originario. Ma con una spinta verso la partecipazione dei cittadini ed un cambio totale di prospettiva. Il Crescent va abbattuto e basta! E il Pua di Santa Teresa va completamente ripensato. Da parte nostra va il plauso a Italia Nostra, al Comitato No Crescent e a tutti quei salernitani che in questi anni si sono battuti con grande coraggio e determinazione, isolati, ghettizzati e ripetutamente minacciati attraverso il manganello televisivo dal sindaco decaduto”.
(ANSA).
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