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Mendicino alla Gazzetta dello Sport: “Sono più forte di prima, il calcio è la mia vita”

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Il peggio è passato, e secondo quanto riportato dell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Ettore Mendicino è tornato ad allenarsi con la Salernitana, a respirare il profumo del campo, a scherzare negli spogliatoi, solo due settimane dopo il terribile episodio di Matera. “E sono più forte di prima, perché il calcio è la mia vita e l’emozione che provo quando tocco il pallone è talmente grande che non si può spiegare a parole”, dichiara convinto l’ex Lazio. Poi chiarisce con esattezza quello che è successo dopo lo scontro con Bernardi:

“Ci tengo a precisare che non ho avuto alcun arresto cardiaco, come invece è stato erroneamente riportato da alcuni siti e tv dopo l’incidente. È vero, in campo mi è stato fatto un massaggio cardiaco ed è stato anche usato un defibrillatore, ma ho appurato poi con i medici che non ce n’era bisogno. Il colpo alla testa mi ha fatto perdere i sensi, il corpo si è irrigidito e ho avuto una crisi epilettica dovuta alla lieve soffusione (macchia di sangue, ndr) emersa poi nella tac. Ma parlare di arresto cardiaco è stato un grave errore perché ha fatto sembrare l’incidente molto più grave di quello che era”.

Si riparte – Mendicino torna indietro con la mente agli ultimi ricordi: “C’era un calcio di punizione laterale, mi sono guardato con Tuia per scambiare la posizione e sorprendere la loro difesa. Poi stop. E mi sono risvegliato in ambulanza”. Ettore ha rivisto le immagini per capire che cosa fosse successo: “Non ho avuto paura di rivivere quei momenti. Sa che cosa mi spiace di più? Il fatto che si sia sparsa la voce di un arresto cardiaco, e tutti si sono spaventati: i miei genitori, i miei amici, i miei compagni. Ho visto in video Tuia piangere disperato: io e Ale siamo più che compagni di squadra, siamo cresciuti insieme alla Lazio e siamo ancora qui, uniti come fratelli”. Sui social sono arrivati messaggi di conforto da tutta Italia: “Mi hanno scritto anche i tifosi del Matera e di altre squadre.

Questa immensa partecipazione e dimostrazione di affetto mi ha inorgoglito. E ringrazio De Franco (il primo a soccorrerlo, ndr), Bernardi e i ragazzi del Matera che sono venuti a trovarmi in ospedale”. Mendicino ora guarda avanti, con la solita grinta. La sua giovane carriera è già piena di infortuni e ritorni in campo, è tempo di dimostrare il proprio valore: “Conosco benissimo il sapore del ritorno. E anche stavolta sarà emozionante. Ma voglio farlo a modo mio, con un gol da dedicare alla mia famiglia e alla Salernitana. Questa squadra e questa città meritano la B”. Stessa determinazione, dell’amichevole ai tempi della Lazio ad ‘Anfield’ contro il Liverpool: gli fu annullato un gol, perché la sfortuna lo ha sempre marcato stretto.Mendicino adesso vuol smarcarsi anche da lei.

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