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De Luca serra i ranghi e punta dritto a Comune e Regione

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Tutti a rapporto. Non al Comune ma a due passi, nei locali del Comitato elettorale di Piazza Amendola. Appuntamento con gli esponenti di maggioranza, l’exit strategy è la mission. De Luca dispensa serenità al suo gruppo di lavoro, mostrando calma olimpica in merito ad ogni vicenda; a cominciare dalla spina “decadenza”: per De Luca l’accusa di abuso d’ufficio è destinata a cadere senza far rumore, come foglia morta. Assai difficile che si allestiscano seggi elettorali a Maggio, con un ricorso pendente in Cassazione. Si va avanti dunque con l’azione amministrativa, con diversi obiettivi da raggiungere quanto prima in termini di opere pubbliche da portare a termine. Ribadito il concetto già espresso venerdì scorso ai nostri microfoni: “niente ricreazione”, nessun calo di tensione e concentrazione.

Si va avanti, così come va avanti a carrarmato lui nella campagna elettorale, con il prossimo appuntamento che resta fissato per sabato 14 febbraio al Teatro Filangieri di Napoli, dove avrà modo di illustrare il programma dei suoi primi cento giorni da Presidente della Regione. Una promessa che è al tempo stesso un impegno: fare in meno di quattro mesi più di quanto non abbia fatto la Giunta Caldoro in cinque anni. De Luca continua a guardare avanti, senza voltarsi. Niente retromarcia, l’eventuale ritiro dalla competizione elettorale verrà annunciato solo in presenza di un candidato unico che abbia l’appoggio di più del 60% dell’assemblea.

Alle dichiarazioni della Tartaglione, che ha giudicato inopportuna la sua candidatura, De Luca ha risposto per le rime via facebook: “Ad essere “inopportuna” non è la mia candidatura ma questo modo di agire, che dimostra l’evidente difficoltà nel mantenere un comportamento corretto. Rispetto all’eventuale candidato unitario del PD, ritengo che il solo candidato unitario sarà colui che vincerà le primarie. In questo momento mi sto battendo per dare la parola ai cittadini attraverso le elezioni primarie, perché la gente possa pronunciarsi, mentre ci sono altri che stanno lavorando su linee diverse: togliere la parola ai cittadini, impedire che possano scegliere. Ma se non scelgono i cittadini – continua De Luca – chi sceglie? Scelgono quelli che si riuniscono in una stanza e cercano di fare alleanze su come si devono candidare nei prossimi anni, che cercano di valutare quale poltrona occupare. In una situazione simile, l’unico elemento che scompare è il destino del territorio; scompare quella che dovrebbe essere la preoccupazione principale: chi deve governare questa regione, chi può affrontare i problemi drammatici di questa terra, chi è in grado almeno di tentare di risolvere questi problemi.

Fonte LIRATV

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