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Primarie Campania: D’Alema, partito doveva intervenire. Regole sono da rifare

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Massimo D’Alema boccia la linea della segreteria del Pd sulle primarie in Campania e chiede una riforma delle primarie con l’introduzione di un’anagrafe degli elettori sul modello degli Stati Uniti. Rispondendo alle domande dei giornalisti a Napoli, dove ha partecipato ad un convegno sull’utilizzazione dei fondi Ue, D’Alema ha detto: ”Non ce l’ho con i candidati.
Indipendentemente dalle persone, sono le regole che sono sbagliate. Ce l’ho con un gruppo dirigente che anzichè dirigere il partito si limita a constatare in modo notarile quello che succede mentre in certe situazioni si dovrebbe intervenire e promuovere delle regole che prevengano eventi negativi che poi possono produrre effetti disastrosi”. ”A Napoli – ha aggiunto D’Alema – abbiamo già perso il Comune. Abbiamo già avuto una vicenda sgradevole in Liguria e quindi la mia preoccupazione è fondata. Le primarie senza regole diventano un fattore di lacerazione e qualche volta di inquinamento delle decisioni”. Poi sulla decisione di Paolucci  di abbandonare il Pd in polemica in quanto accaduto nella vicenda delle primarie in Campania D’Alema dice: ‘Non condivido l’idea di abbandonare il partito. Spero  che Paolucci ci ripensi. Si dà battaglia dall’interno per cambiare le regole. E’ una scelta personale, che non mi sento di condividere – ha detto D’Alema – ma ci sono preoccupazioni fondate che non sono nuove perchè ormai sono alcuni anni che le primarie così non si fanno da nessuna parte”.
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