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Pd, De Luca a Repubblica: “Non sono Berlusconi, via regole demenziali”

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I gruppi parlamentari risolvano “i nodi” posti da “alcuni passaggi demenziali della legge. Devo rilevare che per la prima volta il vicesegretario Debora Serracchiani ha riconosciuto che c’è un problema e che va risolto. Bene. Mi auguro che non perdano un minuto di più per ripristinare il diritto e il rispetto per il voto dei cittadini”.

Lo dice – in un’intervista a Repubblica – Vincenzo De Luca, che ha vinto le primarie del centrosinistra in Campania. “La battaglia contro la Severino è una battaglia di civiltà”, aggiunge, in riferimento alla legge che vieta le cariche amministrative a chi abbia ricevuto una condanna anche solo in primo grado.

“Io le regole le rispetto, e ho massima considerazione del lavoro dei magistrati. Qui stiamo discutendo di altro – attacca -. Se una legge è fatta male, il problema non può essere il mio. Se c’è un groviglio, o una mostruosità giuridica, il problema lo risolva il legislatore”. Al sindaco di Salerno – “emerito” come si definisce scherzando dopo la sospensione, contro la quale si è rivolto al Tar – non piace l’accostamento della sua vicenda a quella del Cavaliere: “Rispetto tutti. Ma Berlusconi è stato condannato per un reato fiscale in via definitiva.

De Luca è stato condannato in primo grado per questione linguistica. Se Berlusconi ha da rivendicare una persecuzione politica, lo faccia. Ma non confondiamo le acque”. Ringrazia infine la segreteria nazionale del Pd per “aver dato la parola ai cittadini, anziché tenere le scelte rinchiuse nei gruppi. Hanno compiuto un atto di coraggio e di fiducia, verso il sud e la Campania”. 

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