Site icon Salernonotizie.it

De Luca a Repubblica: “Vinco e rivoluziono tutto, ma se perdo vado a Malindi”

Stampa
«Ho combattuto nove mesi da viceministro senza deleghe mentre i grillini dormivano e il Pd era assente. La verità è che al ministero dei Trasporti avevano paura di un uomo libero e oggi loro sono in prima pagina sui giornali». Vincenzo De Luca, candidato del centrosinistra alla guida della Regione dopo la vittoria nelle primarie del primo marzo, interviene ad un forum di Repubblica affrontando i temi politici nazionali e locali.

Il premier verrà qui a sostenerla nella campagna elettorale per la Regione?

«Renzi verrà. Come verranno i ministri Maria Elena Boschi per parlare di area metropolitana, Dario Franceschini per creare un distretto turistico culturale di valore mondiale e Roberta Pinotti per gli investimenti previsti per la Marina militare che dovranno riguardare anche i cantieri navali a Napoli e a Castellammare di Stabia. Infine Delrio per i fondi europei. Il governo dovrà rispettare la Campania».

Antonio Bassolino cinque anni fa non la sostenne mentre oggi è dalla sua parte. Accetta il suo appoggio?
«Accetto il sostegno di tutti. Di Bassolino così come degli uomini liberi di destra, di centro e di sinistra. Quello che non accetto è l’appoggio dei padrini ai quali poi devi ricambiare il favore. E nelle liste non accetto spezzoni del vecchio ceto politico ».

Qual è il suo rapporto con Beppe Grillo?

«Mi è molto simpatico, anche quando dice castronerie. Mi sono simpatici anche i suoi che a Salerno hanno condotto una battaglia eroica sul mio inesistente doppio incarico di sindaco-viceministro. Se perdo chiedo asilo politico a Grillo e me ne vado con lui a Malindi».

Dopo la condanna in primo grado per abuso di ufficio lei rischia la sospensione, se eletto, prevista dalla legge Severino.

«La legge Severino sarà per me un vantaggio perché la questione è già stata risolta in appena tre ore dal Tar di Salerno. Ha determinato per me una ondata di solidarietà e consenso. Volevo accendere i riflettori nazionali sulla questione e ci sono riuscito».

Se diventa governatore prenderà casa a Napoli?

«Avrò bisogno di una casa a Napoli, ma soprattutto di un gruppo dirigente motivato. Chi ha paura di firmare con me non può stare».

Fonte Napoli.Repubblica.it

Exit mobile version