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Dehors sotto inchiesta, Cammarota: «Cronaca di una morte annunciata»

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La vicenda dei dehors salernitani con gli avvisi di garanzia della Procura della Repubblica e i sequestri degli scorsi mesi, così come riportato dagli organi di informazione, ripropongono un problema serio e antico mai risolto dalla giunta del Comune di Salerno.

A denunciarlo è l’avvocato Antonio Cammarota, che più volte nel corso degli ultimi tre anni ha evidenziato “la gravissima discrasia tra la normativa comunale che consentiva le autorizzazioni e le occupazioni di suolo pubblico e la legge, quella del dpr 380/2001, che imputa assenza della concessione edilizia in caso di aumento di cubatura o di mutamento di destinazione d’uso degli spazi occupati, con i provvedimenti penali di sequestro che avevano determinato l’inasprimento della già grave crisi del commercio salernitano”.

Si era chiesto in consiglio comunale che “si procedesse a un tavolo di concertazione nelle forme istituzionali possibili con la stessa Procura della Repubblica, affinchè in sede di interpretazione “autentica” si individuassero rimedi che evitassero il contrasto tra la norma comunale, di rango inferiore, e la legge dello Stato, competendo l’azione penale esclusivamente alla Procura della Repubblica, e quindi una volta e per tutte risolvendo sia il problema della cubatura e della copertura di spazi esterni senza concessione edilizia, sia rispetto alla destinazione d’uso per gli ombrelloni coperti da tendine”.

“I nodi vengono al pettine”, conclude Cammarota, “con le contraddizioni anche con la normativa sanitaria che non consente il passaggio delle vivande in luoghi scoperti e pubblici così come invece lle autorizzazioni comunali impongono, tutte vicende che si prestano ad azioni di risarcimento del danno da parte degli esercenti nei confronti dello stesso Comune di Salerno”; per questi motivi Cammarota rivolge urgente interpellanza all’assessore competente e formale istanza al presidente della commissione consiliare di riunire ad horas i consiglieri, in quanto “la crisi del commercio salernitano non può più attendere”.

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