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Battipaglia: morto dopo brutale aggressione, preso il presunto assassino

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È’ stato arrestato il presunto assassino di Natalino Migliaro, il giovane aggredito con violenza in località Lido Lago a Battipaglia, nel salernitanonell’ottobre scorso. Il ragazzo si trovava appartato in auto in compagnia della fidanzata quando entrambi vennero presi di mira dia malviventi. Il trentenne è morto il 12 dicembre per le ferite riportate in seguito alla brutale aggressione subita. Le indagini sono state condotte dai carabinieri. Il presunto omicida di Migliaro è il 31enne rumeno Alexa Ionut che attualmente è sottoposto a fermo di indicato di reato. L’uomo fa parte di una organizzazione che gestiva la prostituzione sul litorale tra Salerno e Eboli. Insieme ai suoi complici era già stato arrestato nel corso di un blitz qualche settimana fa.
I tecnici del Ris hanno effettuato esami mirati su tracce biologiche repertate nel luogo in cui avvenne l’aggressione a Natalino Migliaro, verificando la compatibilità con il profilo biologico di Alexa Ionut. “L’indagine – ha spiegato il procuratore Corrado Lembo – è stata molto complessa. Sulla responsabilità del soggetto non vi sono dubbi. È ancora da chiarire il movente”. Il procuratore, poi, su un eventuale complice del malvivente non si sbilancia: “Per ora – spiega – non vi dirò nulla. Le indagini sono ancora in corso, ma vi garantisco che si svilupperanno in modo rapido”.
“Per Francesca oggi è un grande giorno. Il dolore un po’ si attenua anche se rimarrà per sempre una grande ferita”. Questo il commento di Michele Salerno, l’avvocato che tutela la fidanzata di Natalino Migliaro. “Il fatto che il presunto assassino rimarca Sarnosia stato arrestato è un sollievo per la mia assistita che ha subito una violenza sessuale e ha visto morire il suo amore, un giovane al quale è stata rubata la vita e il futuro. Un grande lavoro lo hanno fatto le forze dell’ordine che hanno lavorato senza sosta per dare giustizia a Francesca e Natalino. Si tratta di una vittoria delle istituzioni che ci tutelano e ci proteggono. Questo il messaggio che Francesca si sente di veicolare oggi. Le sue parole per oggi restano mute, perché è ancora molto provata per questo enorme dolore che sta vivendo”.
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